Sanzione Catania: ricostruiamo ciò che è successo un anno fa
In un martedì che nell'immaginario collettivo doveva essere dedicato alle operazioni di mercato e alla preparazione della sfida contro il Giugliano, la decisione della Figc di sanzionare il Catania con inibizioni e ammende di certo non può far piacere e soprattutto contribuisce ad alimentare il tasso di negatività percepito dalla piazza. Cerchiamo però di fare il punto della situazione partendo da una precisazione: la decisione della Figc non avrà ripercussioni dirette sull'ambito sportivo ma rappresenta unicamente una sanzione dettata da inadempienze burocratiche.
Il fatto risale al periodo a cavallo fra la fine del 2023 e l'inizio del 2024 quando la proprietà australiana decise di dare vita ad una operazione riguardante "veicoli societari" che intervenivano nell'acquisizione delle quote del 'Catania Fc'. L'operazione formalizzata con un atto pubblico il 15 dicembre del 2023 fu seguita tra gli altri da Dante Scibilia (uno dei consulenti del club etneo) e portò all'acquisizione dell’intero capitale del ‘CATANIA FC’ da parte della ‘Catania Calcio Holding S.r.l.’, una società composta per il 20% dalla società ‘Catania CFC PTY LTD’ e per l'80% dalla società ‘Elefante 1946 PTY LTD’. Titolare del 100% delle quote di quest'ultima è Rosario Pelligra, mentre le quote della ‘Catania CFC PTY LTD’ sono suddivise nel 50% alla ‘Grella Investment PTY LTD’ (società di proprietà di Vincenzo Grella) ed nel restante 50% a Mark Bresciano.
Fin qui il punto della situazione delle complesse dinamiche societarie in seno al Catania Fc, ma ciò che è stato contestato al club rossazzurro e ai suoi dirigenti è stato il ritardo con cui sono stati presentati alcuni documenti (la maggior parte erano stati inviati correttamente) riguardanti i requisiti di onorabilità, la produzione dei quali è resa indispensabile dalle Noif quando si è di fronte a passaggi di quote societarie. Nonostante non si sia trattato nella sostanza di una diversa compagine sociale e in alcuni casi sia bastata la presentazione dell'evidenza degli stessi soggetti, secondo quanto raccolto dalla nostra redazione in un confronto proprio con il Dott. Scibilia, il mancato rispetto delle tempistiche sarebbe dipeso dalle diverse dinamiche burocratiche esistenti fra Italia ed Australia. La diversa interpretazione dei documenti in due diverse forme giuridico/amministrative e le tempistiche della loro produzione (il tutto acuito dal periodo di festività) avrebbe causato un'inadempienza pagata con la sanzione di oggi. Nulla di così grave dunque, ma solo se tutto il resto che orbita intorno al Catania fosse inondato di positività. Purtroppo però così non è.