Top Player: the wall Jacopo Furlan
Sì possono vincere le partite, o passare i turni playoff, anche così: con gli interventi di un estremo difensore che assume i connotati di santo patrono della porta e la chiude. Jacopo Furlan è ai punti il principale artefice del passaggio del turno sabato sera, con patate complesse e a volte anche belle da vedere.
Tutto inizia al 4' minuto quando Capone a giro cerca il palo lontano e l'ex Catanzaro si allunga e manda in angolo: probabilmente il Massimino comprende subito che non sarà una serata facile. Lo capisce anche lui. Due minuti più tardi fa un intervento simile su Ghislandi, ma allungando sopra la traversa. 6' e già due patate, siamo solo all'inizio. Passa mezz'ora e l'Atalanta costruisce in ripartenza l'azione più ghiotta del match: Cissè tutto solo in area con lo specchio della porta spalancato, si fa ipnotizzare proprio dal 22 che fa il massimo e respinge. Stavolta è gol mangiato ma carica ancora di più l'estremo difensore: ne fa un'altra su Diao che cerca forte il primo palo.
Ad inizio ripresa la sceneggiatura del match resta la stessa, capone da fuori con il sinistro colpisce il pallone che rimbalza a terra e costringe l'ultimo difensore ad affinare i riflessi mandando in angolo con la mano di riporto. Il preludio alla patata più difficile: sul neo-entrato Vlahovic che va di punta a colpo sicuro ma si vede materializzarsi davanti Furlan che ricorda quasi Toldo ad Euro 2000: azzecca tempo dell'uscita e mura ancora una volta. Gli ospiti non sanno più come provarci, e quando la riaprono con Diao è troppo tardi. Furlan chiude il match con 7 parate, una più difficile dell'altra: magari serviva anche a lui una serata così, dopo l'errore in campionato contro il Giugliano. La sensazione è che se il Catania vorrà andare avanti ne avrà ancora tanto bisogno, un percorso può evolversi anche così.