Top Player: Francesco Lodi
La vita non smette mai di sorprendere, lo può ben dire Francesco Lodi che tre anni fa lasciò il Catania probabilmente pensando di non indossare più la casacca rossazzurra, ed invece dopo tre stagioni si trova a gioire abbracciato ad un presidente australiano. Anche la più fervida fantasia tutta partenopea non avrebbe osato tanto, e se dopo oltre 500 partite da professionista; oltre 60 rigori segnati; presenze in Serie A, in nazionale Under 21; alla veneranda (calcisticamente parlando) età di 38 anni, c'è da fare un giro dal dischetto al novantacinquesimo, davanti a 15 mila persone osannanti, beh chi altro può dire presente se non il numero dieci.
Francesco Lodi è stato il migliore in campo nella gara con il Cittanova, e non lo è stato tanto per la freddezza dimostrata dagli undici metri, quanto per la qualità e la fantasia con cui, nel momento più delicato, ha cercato di mandare in campo i compagni. Ma anche questo non basta. Lo è stato perchè si è rimboccato le maniche, non ce ne voglia ma dobbiamo ripeterlo a 38 anni, dopo un girone di andata con cui era stata già ipotecata la promozione, e ha aumentato i giri del proprio motore cucendo la bocca anche ai più critici. Lo è stato perchè ha accettato le sostituzioni non nascondendo sinceramente l'amarezza, ma trasformandola prontamente in sostegno. Lo è stato perchè ha ricoperto il ruolo di leader di un gruppo di fuoriclasse per la categoria.
Lodi merita una menzione particolare, anche se è stato il gruppo, come lui stesso ha ribadito in conferenza, ad aver permesso di raggiungere determinati risultati di squadra e personali. Adesso per lui e per gli altri sarà una lenta e dolce passerella lunga sei giornate, da godere con entusiasmo ma anche con quella razionalità di chi ne ha viste tante e adesso può sentirsi ancora più appagato.