Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Regi, tra samba, uomo spogliatoio e passato: tocca a te

Alla fine dell'estate del 2016 un varco nello spazio-tempo della dimensione a cui apparteniamo lo ha catapultato tra di noi rispedendolo in campo, tra i professionisti, a distanza di qualche anno dall'ultima volta. I dubbi sulla sua capacità di incidere ancora sono stati presto fugati: Fabrizio Ferrigno, allora direttore della Paganese, ci aveva visto lungo. Reginaldo non era finito: Reginaldo poteva ancora dire la sua. Il fatto è che a 37 anni, quest'estate 38, Reginaldo può (al presente) ancora dire la sua, ma in modo differente: e il Catania lo aspetta ancora. Di lui si dice che sia un grande uomo spogliatoio, che tenga unito il gruppo: elemento indubbiamente fondamentale per la resa in campo di tutti i protagonisti, in particolare in un periodo storico in cui le notizie extracalcistiche, quelle legate alla vita quotidiana, non fanno sorridere. In campo ci si deve divertire, e se si riesce il merito è anche suo. Un po' sfortunato, per via della questione Covid, un po' in ripresa dal punto di vista fisico: domani, contro la Paganese, tocca a lui. Tocca a lui perché Sarao non ci sarà, squalificato, perché Pecorino deve ancora guarire dall'infortunio: tocca a lui per necessità, insomma, ma anche per spirito e risposta. Per se stesso e per la piazza. Tocca a lui, in definitiva, perché sfidando il suo passato, quello che lo ha fatto rinascere come giocatore, può trovare il verbo giusto da usare da qui alla fine della stagione. Per il futuro, poi, si vedrà. Per adesso ciò che resta, in termini numerici, è un rendimento fatto sì d'esperienza in alcune giocate, ma con nessuna rete siglata (l'ultima in carriera il 15 dicembre 2019, a Lentini con la maglia della Reggina): le 13 presenze (7 da titolare, 6 da subentrato, per un totale di 640 minuti disputati) diradono alcune nubi, ma no. Nessuno a Catania vuole rassegnarsi al fatto che Reginaldo sia solo questo: perché tutti lo aspettano, Raffaele compreso, e contro la Paganese toccherà a lui. Tra samba e uomo spogliatoio e chissà, un tuffo nel passato per riemergere decisivo.