FOCUS DIFESA: Potenza e pragmatismo
Analisi del reparto che forse più di tutti sta facendo la differenza nel campionato del Catania
Proviamo a fare un gioco: nomina cinque giocatori rossazzurri che in questa stagione stanno facendo la differenza. Quanti di questi sono difensori? Più di uno? È probabile. Lo è grazie ai numeri, i soli dieci gol presi (poco più di un gol ogni due partite), che fanno del reparto arretrato una trincea molto difficile da neutralizzare, ma anche a causa di uomini che si sono trasformati in simbolo di queste prime 17 giornate.
In questa classifica ad esempio non può essere assente Francesco Rapisarda, un terzino-trattore a tutta fascia destra che spinge come un'ala. Per i compagni è facile: basta guardare con la coda dell'occhio ed ecco lo scarico per il 5, pronto ad aggredire gli spazi o il fondo del campo. Se poi ci aggiungiamo i 3 gol letteralmente decisivi ai fini del risultato, e i due autogol di Locri e Acireale provocati dai suoi cross...
Tra i migliori anche Lorenzini, muro da 1.530 minuti giocati che fa dell'eleganza e allo stesso tempo della pragmaticità i suoi punti di forza: in altre parole un centrale sicuro di sé ma senza paura di sporcarsi le mani senza sofismo alcuno se necessario. Non sarebbe male se cominciasse anche a buttarla dentro sui calci piazzati.
Sul podio non può certo mancare forse il simbolo più genuino del Catania di oggi: quel Castellini così duttile, giovane e caparbio capace di rendersi indispensabile al di là delle regole che impongono gli under in campo. Passa come nulla fosse dal centro della difesa, a fare il terzino sinistro o destro in base alle esigenze, certo con compiti sempre difensivi ma senza farsi mai superare facilmente dagli avversari.
E Bethers? È giusto considerarlo nel pacchetto difensivo. A parte qualche sbavatura nelle uscite, ha dimostrato di essere affidabile nonostante la giovane età (2003). Attento e concentrato: il che non è facile per un estremo difensore che per larghissimi tratti è inoperoso e deve farsi trovare pronto nell'unico tiro nel suo specchio di porta.
Nella difesa a 4 di Ferraro ha anche figurato tutto sommato bene Somma, che quando è in giornata fa una coppia da incubo per gli attaccanti con Lorenzini; il terzino Boccia, bravo a farsi trovare pronto quando Castellini serviva al centro della difesa; Ferrara e Lubishtani hanno invece calcato troppo poco il prato verde per esprimere anche una semplice valutazione dei due.
Se la legge non scritta più vecchia del cucco, che vorrebbe forti le squadre vincitrici dei campionati prima di ogni cosa in difesa è vera, il Catania è più che a metà dell'opera. Anzi: visto il numero di reti al passivo, in questo caso è da 10, in tutti i sensi...