La storia, i play-off
Una storia, o forse più un romanzo, quella del Catania al torneo tra i più difficili che ci siano: una competizione denominata in tanti modi, noi la conosciamo semplicemente come play-off. Un torneo unico, come unica è nella storia del club rossazzurro la modalità con cui partecipa quest'anno: non grazie al disastroso campionato, ma ad una coppa vinta. E com'è andata le altre volte nella sua storia in C?
A cavallo tra la fine degli anni '90 ed inizio nuovo millennio, due sfortunati precedenti. Prima la sconfitta in semifinale contro la Turris per il salto dalla allora C1 alla C2, poi il più celebre doppio confronto con il Messina proprio in C1 nel 2001. In semifinale il Catania di Guerini elimina l'Avellino (1-0 all'andata, 1-0 al ritorno passando per miglior piazzamento) e poi affronta i peloritani: Ambrosi su rigore e Godeas decidono l'andata, poi al ritorno Sullo permette il salto ai giallorossi.
Ma si trattò di un preludio ad una gioia che proprio i playoff restituirono al popolo rossazzurro. Il Catania che come quest'anno guidato da tre panchine diverse, riuscì ad eliminare il Pescara (1-0 all'andata e 1-0 al ritorno arrivando in finale ancora grazie al miglior piazzamento in campionato), ed in finale una certa squadra pugliese: il Taranto si arrese prima 1-0 al gol di Fini, poi lo fece definitivamente pareggiando 0-0 al ritorno in terra rossoblù.
Purtroppo, come vedremo, l'unica per quanto riguarda una competizione complessa da comprendere. Dopo gli anni in A, il primo playoff affrontato dal Catania fu nel 2017, quasi casualmente: da 11° grazie alla vittoria della Coppa Serie C del Foggia, uscì al primo turno pareggiando a reti bianche in casa della Juve Stabia, premiata dal miglior campionato.
Ben diverso fu il discorso l'anno successivo: gli etnei arrivano da secondi, dopo aver sprecato diverse occasioni per vincere il campionato, praticamente da favoriti. Con Lucarelli in panchina prima viene eliminata abbastanza facilmente la Feralpisalò (1-1 e 2-0 senza storia in casa), poi se la vede con il Siena in semifinale. In Toscana l'andata termina 1-0, al ritorno si consuma un dramma sportivo degno di Dario Argento: 2-1 ai regolamentari, si va ai supplementari ed ai rigori, con la traversa colpita da Lodi su punizione che ancora oggi grida vendetta. Fatali per i rossazzurri gli 11 metri, gli errori decisivi sono di Blondett e Mazzarani. Sliding Doors.
L'anno dopo ancora problemi in campionato, il Catania accede da quarto e deve giocare più partite. Eliminata la Reggina, eliminato il Potenza, in semifinale c'è da affrontare il Trapani. In un Massimino stracolmo si và sotto 0-2, poi Lodi la riprende con una rete da centrocampo ed un rigore nel finale. Al Provinciale finisce 1-1: il Catania è fuori perché arrivato dietro in campionato. Altra delusione cocente.
È l'ultimo vero sussulto rossazzurro nella competizione, crudele nell'anno del covid perché fa andare avanti la Ternana in terra umbra nonostante l'1-1 conquistato da una squadra che non poteva sostanzialmente neppure pagarsi le trasferte. Sì, ancora la storia del piazzamento in regular season. Poi l'anno dopo con SIGI si esce al primo turno nell'ex Cibali facendo andare avanti il Foggia vincente 1-3.
Il bilancio totale al Massimino dice 6 vittorie, 4 pareggi e 2 sole sconfitte (una delle quali ai rigori) ai playoff.
Tanto amaro in bocca e conti in sospeso, in una competizione che abbiamo paragonato ad un romanzo per fortuna ancora incompleto: la cui pagina più saporita, il calcio è assurdo e lo sappiamo, magari deve ancora essere scritta.