Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Mister Costantini a Catanista: "il Catania farà la partita. Sul fallimento..."

In occasione della puntata di “Catanista IL TALK” andata in onda alle ore 13 su Radio Fantastica, abbiamo avuto l’immenso piacere di avere come ospite il Tecnico Maurizio Costantini, tanti i temi trattati, soprattutto la prossima partita dei rossazzurri contro l’Acireale in programma per Domenica 27 Novembre.

 

Ecco a voi le sue parole:

 

•Riguardo alla non partecipazione dei residenti ad Acireale…

 

“Vi ho seguito e stamattina avevo letto la possibilità che i residenti di Acireale domenica non possano andare all’Angelo Massimino, chiaramente non è una cosa molto edificante per il nostro movimento perché ovviamente invece di cercare di migliorare quelle che sono le condizioni di rasserenare gli animi, si cerca di esacerbare un po’ quello che può essere lo spirito della partita, che deve essere lo spettacolo vero di quello che bisogna fare in campo domenica sia da parte dei giocatori ma anche per quanto riguarda le coreografie dei tifosi che credo siamo importanti in un momento di vita particolare, veniamo da un lungo periodo in cui non si poteva andare allo stadio, per cui questo sicuramente, come ho sentito dire è una sconfitta visto che la tifoseria di una squadra non può partecipare all’evento.”

 

•Sulla stagione del Catania…

 

“Indubbiamente il Catania è una squadra che è stata costruita con giocatori di grandissimo spessore tecnico e che credo si siano calati nella realtà della Serie D, questo credo che stia facendo la differenza in questo momento è chiaro che con la stessa determinazione e volontà che ci mettono gli avversari alla lunga le qualità emergono, il Catania sta facendo questo.

Tra l’altro alcuni giocatori li conosco perché sono passati da casa mia, da Trieste, negli ultimi due anni, con alterne fortune, ma al momento con il Catania stanno facendo cose eccellenti.”

 

•Sul fallimento…

 

“Tutti i fallimenti gli ho presi molto male, oltre a quello del Catania, ho seguito quest’estate le vicissitudini della squadra della mia città, la Triestina e tutt’ora le condizioni non sono buone, almeno per quanta riguarda i numeri in campo, è chiaro che quando c’è un fallimento alla base ci sono delle problematiche che non si è riusciti a risolvere, però parte da molto lontano, perché io credo che il fallimento d’Aprile sia il frutto di annate controverse e di situazioni complicate.

Sicuramente una città come Catania ripartire dalla Serie D è un palcoscenico che non merita, ma se le aziende non riescono a far quadrare i conti è l’unica via possibile e devo dire che sono stati anche bravi perché poi Catania aveva vissuto questo percorso, sono stati anche fortunati di ripartire dalla Serie D perché ci possono essere anche prospettive diverse, com’è capitato a Trieste che son partiti dall’Eccellenza.”

 

•Sulla partita di Domenica…

 

“Si gioca al Cibali e di conseguenza la squadra di casa dovrà fare la partita, premetto che sull’Acireale non ho visto nulla mentre per il Catania qualche spezzone.

Loro hanno cambiato allenatore da poco, per cui è una squadra che ha delle difficoltà però in un derby ci sono motivazioni straordinarie, per cui mi aspetto una partita come spesso accade nei derby che può non essere bellissima dal punto di vista tecnico, però dal punto di vista agonistico, emotivo e coreografo (se si riuscisse a far partecipare tutti i tifosi) credo che possa essere un evento bello a cui partecipare.

Come partita il Catania se fa il Catania credo abbia qualcosa in più, ha dei giocatori in grado di portare il risultato dalla propria parte, poi in una gara, l’abbiamo visto ieri tra Argentina e Arabia Saudita che se non sei giusto o pensi che possa essere più semplice ti puoi far male”

 

•Sul ricordo più bello di Catania…

 

“Io credo che bisogna portarsi dietro tutto e io ho tutto ben in mente, quel momento l’ho vissuto con grande intensità, emotività, per me era l’esordio in Serie B in una città importante, con qualche difficoltà, arrivando proprio d’Acireale, voi ricordate un po’ tutto del trapasso di quel gruppo di ragazzi e di dirigenti d’Acireale al Catania.

Ho tutto e ricordo tutto bene, io sono stato accolto benissimo e anche quando poi le cose non sono andate bene, quando sono andato via, sono andato via in maniera serena e ancora oggi tanti amici sui social o qualcuno al telefono mi mandano a salutare e gli auguri alle feste, ciò vuol dire che qualcosa ho lasciato anch’io, pure in un momento difficile in cui avete detto bene era una squadra che è stata rivoluzionata e probabilmente una squadra che a differenza di questa attuale in Serie D, non faceva le cose bene e non poteva farle perché forse più di qualcuno non aveva nelle corde la categoria, cosa che poi un mese e mezzo dopo è stata stravolta”