Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Gasparin: "amministrazione pubblica deve cercare gruppi interessati. Sul progetto di 4 anni..."

Le parole dell'ex dirigente del Catania sull'impegno della politica e sull'esborso economico che si dovrà fare

Gasparin

Ai microfoni di Itasportpress è intervenuto l'ex Direttore del Catania, Sergio Gasparin, per commentare il bando pubblicato dal Comune e l'impegno della politica. Ecco le sue parole:

"Il ruolo dell'amministrazione pubblica deve essere attivo e non passivo. Gli amministratori non devono vagliare solo sulle proposte che arrivano, ma farsi promotori di ricerca di imprenditori locali. Bisogna intercettare l'investitore e cercare gruppi che potrebbero essere interessati a rilanciare il calcio rossazzurro. Al di là della passione e del prestigio di presiedere una realtà come Catania, poi ci stanno dietro un insieme di interessi sotto l'aspetto gestionale ed economico. Da questo punto di vista, se si muove l'amministrazione comunale con il "potere" e le conoscenze che ha, è chiaro che l'imprenditore o un gruppo potranno essere solleticati a investire sul calcio"

"Chi ha avuto inibizioni dal punto di vista disciplinare è giusto che sia impedito a presentare un progetto, ma comunque questa esclusione è già prevista dalle norme federali. Sul progetto di quattro anni aggiungo che non fa parte delle norme FIGC, ma è corretto perchè chi vuole fare calcio a Catania deve avere un piano a lunga scadenza. Trovo un comportamento legittimo dell'amministrazione comunale in tal senso"

"Partire dalla Serie D e scalare le categorie per riportare il Catania in Serie A richiede uno sforzo elevatissimo. Berlusconi per l'operazione Monza ha sborsato complessivamente 80 milioni di euro. A Catania serve dunque un imprenditore che abbia capacità economico-finanziarie se non di questo livello ma comunque cifre ragguardevoli. Il progetto Catania non è da qualche milione di euro"

Un chiaro appello da parte del dirigente sportivo al richiamo verso l'investimento rossazzurro che, come abbiamo sottolineato più volte, non potrà essere di poco conto.