Editoriale: "Rilancio"
Nella vita ci sono poche certezze: una è il grido “ambo” al primo numero estratto a tombola; l’altra è il riferimento al gioco da tavola, quando in campo c’è il Monopoli, ma stavolta ci limiteremo a dire che alla costruzione di alberghi è stato preferito un bel rilancio. Con tutto il rispetto per il Monopoli (gioco), il poker è il poker, ed il Catania ha dimostrato di avere tutte le caratteristiche di un buon giocatore: lettura dell’avversario, aggressività, sangue freddo e soprattutto fortuna. Nel momento più complicato, con una discreta dose di tensione addosso, i rossazzurri hanno rilanciato in faccia al chip leader del campionato, forse non con le carte migliori ma in maniera convincente.
La gara del Catania non è stata indimenticabile, però i messaggi sull’importanza di una vittoria, quasi, a tutti i costi erano stati chiari. Prima dell’inizio del match si era capito che la lingua d'Albione, per quanto bella e autorevole, non aveva reso bene un concetto che la Curva Sud ha tenuto a ribadire a chiare lettere: “Catania voli vinciri!!”. Poche parole apparse a lettere cubitali sugli spalti, che nel linguaggio universale del calcio volevano dire: la pazienza non è infinita. Il Catania lo ha capito, lo ha sentito sulla sua pelle, e per questo forse è stato un po’ contratto, ma vincente.
TATTICAMENTE - Altro giro e altro cambio con il sesto pacchetto offensivo diverso in sette partite. Solamente a cavallo di Benevento e Juventus Next Gen i rossazzurri hanno confermato il proprio reparto avanzato, poi sempre variazioni, mai caratteristiche analoghe e, un po' inevitabilmente, sempre meccanismi da oleare. Se mercoledì il finto centravanti era stato D'Andrea, contro il Monopoli Toscano ha optato per un cambio di modulo puntando sul tandem Montalto-D'Andrea. Una scelta comprensibile cercando sia di andare a specchio con l'avversario (3-5-2), sia di rimpolpare un centrocampo ridotto all'osso; l'unico dubbio ha riguardato il non vedere Inglese dal primo, quanto piuttosto un Montalto definito pochi giorni prima in condizione più precaria rispetto proprio all'ex Parma. La continuità prima o poi arriverà, ma oggi più di altre volte servivano i punti, senza se e senza ma.
La terza vittoria stagionale fa respirare il Catania che come in tutti i momenti particolari stava iniziando un po’ a mettere in dubbio sé stesso. Per carità i rossazzurri sono lontani da ciò che dovrebbero essere, si deve lavorare, non è stato espresso un grande calcio, ma si è vinto senza subire reti. Uno degli aspetti su cui concentrarsi per il futuro riguarda le partenze lanciate nei primi venti minuti, caratteristica che sembrava poter essere il fiore all’occhiello, e che invece non ha lasciato il segno in questo avvio di campionato. Su sette partite, il Catania è rimasto a secco nei primi tempi per ben cinque volte, tre delle quali proprio al Massimino. Gli applausi al Picerno e l'imprecisione con il Cerignola erano state le motivazioni tirate in ballo, ma anche con il Monopoli non erano arrivati segnali di fumo. Poi il gol di Lunetta, la sofferenza che rende la vittoria ancor più saporita, e l'ansia che va via. Perchè forse un po' ansiosa, oggi, la squadra lo è stata.
Adesso la testa sarà leggermente più libera, non le gambe più toniche. Per quello forse ci vorrà ancora qualche settimana, ma nel frattempo Toscano sta cercando di far sentire tutti ingranaggi importanti nella macchina rossazzurra. A proposito di macchine, non sembra esserci nessuno in fuga ed anche questa è una buona notizia per chi ha appena messo a segno un 'raise'. La speranza è che non si tratti di un bluff, ma i numeri difensivi con 5 clean sheet e un Massimino inviolabile fanno pensare che qualcosa di concreto e reale possa esserci…