Editoriale: ah ma quanto è bello il calcio!
Ah quindi è questo il calcio! Quindi è questa la gioia che si prova nel vedere la propria squadra scendere in campo senza il rischio di non ricevere stipendi, senza il rischio che gli steward incrocino le braccia, senza il rischio che i commissari sgonfino il pallone… Quanto aveva bisogno Catania della giornata di Ragusa, quanto aveva bisogno di un'iniezione di adrenalina positiva; ciò che ieri è andato in scena su un campo, poi neanche così male, di Serie D riconcilia il capoluogo etneo con uno sport ed una squadra che da anni erano diventati irriconoscibili.
Tutto in 90 minuti, o forse qualcosa di più considerando i 120 della trasferta, piena di speranze, sorrisi e amarcord. I “ti ricordi a Ganci” i “ti ricordi quella volta a Rosolini” sono stati schiacciati e scacciati dal lampo più prevedibile che esista nella natura calcistica ribattezzato dagli scienziati “la sentenza di Lodi”. Una parabola dolce che ha ingannato tutto il Ragusa ma non il destino che sapeva benissimo che la nuova vita del Catania doveva essere Battezzata da chi ha vissuto a pieno l'altra esistenza. Un Romanticismo da conservare negli annali, così come il sinistro di Sarao, per potenza, precisione e decisione.
Il Catania ha risposto presente, lo ha fatto non con il fioretto e le pose da telecamera, ma con le unghie, i tacchetti, i cartellini gialli ed il pragmatismo della prima frazione. Sono due forse le note che sintetizzano la giornata di ieri: la personalità con cui i rossazzurri hanno retto e replicato al clima incandescente dei primi minuti e la decisione di Ferraro di fare alzare tutta la panchina a riscaldarsi dopo appena un minuto di gioco. Gli attributi, l'umiltà ed il gruppo. Queste tre caratteristiche valgono più di carriere sfavillanti e video su YouTube. Il Catania di Ragusa è stato sporco e vincente, dando la netta sensazione di una superiorità sostanziale che poteva essere concretizzata da un momento all'altro, anche sporadicamente; e parliamo chiaramente: oggi era ciò che serviva.
Adesso, grazie alla vittoria, sarà più facile continuare a lavorare, continuare a migliorare e ad amalgamare l'organico. Mister Ferraro dovrà gestire il mix di umiltà e consapevolezza derivato dalla partita di ieri, senza che nessuno dei due aspetti sovrasti eccessivamente l'altro, oltre che gestire l'organico e i tanti Under da mandare in campo, dovendo prevedere mille mosse e situazioni come in una partita a scacchi. Catania finalmente ti sei ricordata cosa vuol dire essere vincente e rispettata, adesso fai in modo che nessuno lo dimentichi più