Avv. Carbone a Catanista: "i 'requisiti qualificanti' non mi soddisfano. Ecco cosa farà 'Catania Rossazzurra'"
Quest'oggi a Catanista, in onda alle 13 su ‘Radio Fantastica’ e ‘Sestarete’, si è parlato di azionariato popolare e nello specifico dell'iniziativa dell'Associazione ‘Catania Rossazzurra’. A spiegare la natura del progetto e la normativa legata all'azionariato popolare è stato l'Avvocato Fabrizio Carbone, membro del consiglio direttivo dell'associazione costituita lo scorso 27 maggio.
“L'Associazione si prefigge lo scopo di promuovere, attraverso la cultura dello sport e nel solco del Calcio Catania, una serie di attività che possano valorizzare sia gli aspetti della città che della squadra. Il tutto ovviamente è subordinato alla presenza di un ‘principe rossazzurro’ che si aggiudichi il titolo sportivo. L'Associazione è un figura giuridica diversa rispetto al Comitato. Quest'ultimo al raggiungimento dell'obiettivo prefissato si sarebbe estinto, l'Associazione invece continuerà il suo operato per promuovere i valori di Catania dal punto di vista sportivo e culturale”
“Azionariato popolare? Se il proprietario del nuovo Catania decidesse di dare spazio a questa ipotesi, l'Associazione ‘Catania Rossazzurra’ si potrebbe fare promotrice del crowdfunding così come regolato dalla legge. La procedura viene gestita da una delle tante società autorizzate e vigilate dalla Consob, organismo terzo che vigila sulle operazioni finanziarie. Se l'obiettivo dovesse essere raggiunto, quella somma verrebbe data dalla società che ha gestito il crowdfunding direttamente al ”nuovo" Catania; altresì se non dovesse essere raggiunto l'obiettivo sarebbe sempre quella società a restituire i soldi ai tifosi che hanno partecipato all'iniziativa. L'Associazione non riceve soldi perchè si rivolge ad un'altra società"
“Bando? E' assolutamente sufficiente, ma se il grosso timore di molti tifosi del Catania era quello di impedire che chiunque avesse fatto parte della compagine Sigi potesse fare parte del nuovo Catania, diciamo che questo pericolo non è stato del tutto scongiurato dalle prescrizioni del bando. Era complicato, ma il livello di attenzione deve essere altissimo. Mi sarebbe piaciuta una formuletta che non avesse discriminato nessuno, ma utile a scongiurare ulteriormente le preoccupazioni della piazza”
“Requisiti qualificanti? Non mi soddisfano. L'azionariato popolare e le professionalità disperse del Calcio Catania fallito sono due aspetti che potevano essere espressi a carattere di preferenzialità, non di obbligo, ma come avvenuto a Palermo potevano rappresentare un valore aggiunto di ogni progetto”