Editoriale: Certi errori si "Pagani"
Se il calcio fosse scienza esatta, non ci sarebbe neanche bisogno di guardar le partite: tutto scontato, per nulla avvincente. C'è una costante, però, un assunto semplice, già noto a tutti: quello appena iniziato non sarà un campionato semplice per il Catania, per tutti i motivi che riguardano la drammaticità (in senso teatrale) della questione societaria e per una costruzione di squadra oggettivamente incompleta.
La rosa a disposizione di Francesco Baldini ha tante lacune quanti sono i reparti, e questo lo paghi soprattutto in partite come quella di Pagani: che è un po' il paradosso e insieme l'emblema del momento rossazzurro. Una gara disputata in maniera sufficiente nel primo tempo, accelerata rapidamente nella ripresa, quando potevi stare 0-2, e conclusa con una disperata ricerca del pari nel finale chiusa in faccia, come uno sportello, dalla prova ai limiti del miracoloso di Baiocco, presa male come una botta sul palo, doppia, di Ceccarelli, dalla distanza e dopo la parata dello stesso portiere della Paganese, sul rigore sbagliato. Verrebbe da dire "capita": più realisticamente diciamo "potrebbe capitare ancora". Senza troppa enfasi, ma con lucidità: non è una presa di coscienza dimessa, quella che accompagna queste righe, né un'amara consolazione che richiama al concetto di "tanto deve andare comunque così", quanto la consapevolezza acquisita nel corso degli anni del fatto che già la Serie C, di suo, è complessa, figuriamoci in situazioni simili.
Verremo additati, come stampa, come gli autori della cattiva prestazione di Leon Sipos: da capro espiatorio perfetto, comunque, a nostra discolpa risponderemmo che no, non possiamo essere stati noi, ma che sì, in questo caso sì, "ci sta", "capita". Perché la giovane età chiama anche il pericolo di prove insufficienti, perché per confermarsi e affermarsi serve del tempo e perché, lo ripetiamo per l'ennesima volta, il ragazzo nel suo percorso di crescita si trova sostanzialmente solo, senza una spalla d'esperienza che può confortarlo, in campo, dandogli il cambio quando serve. Aiutandolo in partite del genere: manca l'attaccante, insomma. E Moro, giovane come Sipos, non può far testo in questo discorso.
Precisiamo anche un altro aspetto, viste le numerose critiche: la prestazione di Ercolani non è brutta come viene descritta sui social. Quella generale, s'intende: l'errore c'è, pesa tanto, è di innata gravità (per posizionamento, pressing sul giocatore e difesa nel contrasto: tutto sbagliato), ma non è la stessa prova di Monopoli. Per nulla. Però certi errori "si pagano", anzi: "si Pagani". Segno tangibile della difficoltà di una stagione appena iniziata: meravigliarsi per una sconfitta simile vuol dire non aver ancora compreso bene la strada che il Catania ha intrapreso da inizio stagione. Difficile, tortuosa: caratterizzata da alcune gare come quella del Massimino contro la Fidelis Andria e da altre come quella contro la Paganese. Senza alcuna sorpresa: né in positivo, né in negativo. Questa sì, avete ragione: questa è una presa di coscienza dimessa. Ahi tutti.