Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Editoriale: Fare i conti con la realtà

Scritto da Stefano Auteri  | 
Pelligra Grella

Voleva essere un duro, il Catania, ma alla fine la normalità e la coerenza di una stagione deludente hanno preso il sopravvento spazzando via lentamente i sorrisi, per lasciare spazio ad una balorda nostalgia. I bei tempi sono lontani, lontanissimi; le speranze di una nuova era piena solo di successi e sorrisi sono nascoste nei cunicoli di una memoria che, da buon elefante, non dimentica promesse e aspettative create e comunicate, ma deve fare i conti con un presente in cui il tempo della contestazione ha preso il posto dei cuoricini. Il Catania non ingrana. Pareggia, rischia di perdere, si presenta con l'ennesimo giocatore apparentemente fuori dal progetto (Celli) mandato in campo da titolare perchè gli altri sono assenti; non crea quasi nulla ed infine viene inevitabilmente fischiato.

 Per quanto riguarda l'aspetto meramente calcistico risulta davvero poco credibile sentir parlare ancora di crescita, di progetto, di errori che servono per intraprendere ulteriori step nel percorso di una squadra che in realtà è la quinta essenza dell'estemporaneità. Appare altrettanto improponibile rimandare le valutazioni a quando la rosa sarà al completo, perchè la speranza di un'infermeria svuotata potrebbe essere vana, e non si tratta di pessimismo ma semplicemente di aderenza a ciò che la realtà rossazzurra ha raccontato fino ad ora. Serve, e lo diciamo e scriviamo ormai da tempo, semplicemente fare i conti con ciò che è il Catania. Lo ripetiamo: basta parlare di crescita, di ambizioni e sogno stagionale, ecc… Il Catania è una squadra con dei limiti, con un buon portiere ed un ottimo centravanti; una squadra con dei mediani di personalità ma in là con gli anni; una squadra che non si è rinforzata a gennaio; una squadra senza cambi; una squadra che farà i play off; una squadra di Serie C e che come tale si affida agli episodi favorevoli e deve fare i conti con quelli avversi. Punto.

Si deve guardare in faccia la realtà, lo devono fare tutti a partire dal presidente Pelligra. Per la prima volta il numero uno rossazzurro ha avvertito sulla sua pelle dal vivo la pesantezza della contestazione, dei fischi e dell’insofferenza della piazza. Non solo lui ma tutta la flotta proveniente dall’Australia ha percepito come non si possa pensare di andare avanti senza accorgimenti indispensabili oltre ad investimenti sotto il profilo progettuale. Chissà che la presenza del fratello Paul non sia sintomo di valutazioni diciamo più accurate, ma il tempo non è amico del Catania. Probabilmente alla prossima vittoria si tornerà a parlare tranquillamente di percorso, di crescita ed altro, ma il nostro auspicio è semplicemente che il Catania e chi lo gestisce abbiano le idee chiare per il futuro dal punto di vista tecnico e non solo, senza sterili entusiasmi momentanei, ma con una lucida cognizione di causa. Questa sì sarebbe una cosa da duri, altrimenti grazie, ma no grazie