Editoriale: "il mistero della fede...rossazzurra"
Il Catania cade con la Paganese e intanto si riflette sull'asta
Mettetevi nei nostri panni, cosa dovremmo scrivere oggi, dopo una settimana dall'esaltazione del trionfo di Castellammare e neanche tre giorni dalla glorificazione della vittoria sulla Virtus Francavilla? Dovremmo forse criticare ferocemente Moro come ha fatto qualcuno? Dovremmo mettere in dubbio la lettura di Baldini? O dovremmo forse dire che la panchina non è abbastanza lunga? Forse l'unica cosa realmente da dire è che questa squadra è “piacevolmente altalenante”, e quel ‘piacevolmente’ deriva dal fatto che la natura intrinsecamente altalenante di questa stagione viene addolcita, ogni tanto, da prestazioni altisonanti come quelle con Bari, Turris e le sopracitate.
Ovviamente perdere in casa con una squadra che aveva ottenuto solamente 3 punti in trasferta, senza vincere nemmeno una partita non può che essere una nota di demerito sul registro rossazzurro, ma non si può parlare di umiliazione. La mancata umiliazione deriva dal fatto che il Catania non è una schiacciasassi, ma una squadra divertente; il Catania ha dei limiti già evidenziati contro le squadre che si chiudono e spezzettano il gioco; il Catania comunque ci ha provato (male) fino all'ultima goccia di energia. Ecco proprio le energie fisiche sono sembrate ridotte (forse un po' di turnover avrebbe fatto comodo), ed è mancata la precisione e la freddezza negli ultimi venticinque metri. Detto ciò, rimane un solo dato: tra andata e ritorno il Catania ha perso 6 punti con una squadra che, oltre a questi, ne ha racimolati 23 in tutto il campionato.
Insomma le montagne russe della stagione rossazzurra continuano con la statistica sul rendimento casalingo e le 7 sconfitte in 14 gare che sembra sconcertante, e all'orizzonte due sfide difficilissime: l'Avellino e il 4 marzo. C'è chi crede in un solo misterioso imprenditore ancora in silenzio, e chi, da vero pagano, crede in tutto ciò che si palesa, forse perchè non sa spiegarsi alcuni fenomeni come quello del deserto nell'asta dell'undici febbraio. Credere a tutti, credere in un solo grande salvatore o non credere affatto. Questo oggi è il mistero della fede rossazzurra, ma a differenza della religione, prima o poi potremo dare una risposta definitiva.