Editoriale: "Nessuna sorpresa, ma dov'è finita la potenza?"
Eccola qua la prima sconfitta, qualcuno la attendeva, qualcuno se l'aspettava, qualcuno pensava potesse non arrivare mai, invece è arrivata, e come è arrivata è anche già passata. Ora resta solo una domanda: come analizzare questo risultato? Probabilmente la visione più logica porta a pensare che sia un'inevitabile punto basso di un periodo in cui il Catania ha portato a casa punti senza eccessivo merito, ma soprattutto bisogna ragionare su come uscire da questo impasse di prestazioni, più che di risultati.
Partiamo da un presupposto fondamentale: il Catania non ha mai giocato in maniera spumeggiante, tranne che con il Paternò e in frangenti di alcune partite di inizio anno. La forza del Catania è stata espressa dalla “potenza” dell'organico, una potenza intesa come solidità (legata soprattutto alla difesa), giocate dei singoli e sfruttamento assoluto di episodi. Cinismo, lavoro sui piazzati e individualità hanno annichilito le avversarie ed è bastato un rendimento al 70% per dettare la legge stagionale. Poi questa percentuale non è salita, il gioco non è esploso, la gamba ha perso freschezza e la mente lucidità, si è arrivati forse al 50% che, però, con quella potenza di base, è bastato per continuare a fare punti, anche pesanti.
Il Catania è stato costituito seguendo questo principio e questa è la strada da riprendere. Certo una struttura di gioco corale e assodata potrebbe sopperire alle mancanze dei singoli e fare superare più agevolmente le difficoltà, ma ciò è considerato non necessario per la categoria. Basta la potenza, e allora Ferraro ha cercato di variare gli interpreti, ha cercato il cambio di modulo, perché lui per primo ha percepito le difficoltà, edulcorando prestazioni non convincenti con dichiarazioni atte a mantenere la positività.
Adesso è ovvio che serve un'analisi attenta e un lavoro approfondito per ritrovare solidità. Chi ha visto bene il rendimento generale del Catania non fa un dramma per la sconfitta, chi voleva usare prosciutti davanti agli occhi sarà caduto dal pero, ma la realtà non deve portare a mettere tutto in discussione. Ferraro sta facendo un gran lavoro, il Catania sta ammazzando il campionato, ma urge, e lo diciamo da settimane, un miglioramento per vivere con la serenità della grande squadra anche i momenti di appannamento di qualche singolo.