Tante incognite nella Serie D che verrà...
Tutti attendono, c'è chi aspetta il 18 giugno e chi il termine ultimo per le iscrizioni nei vari campionati, ma la sostanza è che tanti club che saranno ai nastri di partenza della prossima Serie D, ad oggi, hanno la testa altrove. Di certo guarda verso l'alto la Cavese che dopo aver battuto l'Acireale ai play off è in attesa di un possibile ripescaggio visto che diverse compagini della terza serie rischiano di non essere in regola per l'iscrizione. Tre squadre sembrano avere più di una difficoltà e potrebbero essere fermate dalla Covisoc; respira invece in Serie B la Reggina dopo il parere positivo proprio dell'organo di controllo, ma non è ancora fuori dal tunnel.
Poi ci sono le formazioni che hanno concluso la stagione nel Girone I della Serie D ma che non sanno bene che strada intraprendere per il futuro. Tra queste c'è il Giarre il cui presidente, Giulio Nirelli, ha annunciato la volontà di passare la mano, ma per adesso non sembrano esserci acquirenti all'orizzonte. Ah no, uno si è quasi palesato, ma indovinate chi è? Quel Benedetto Mancini che in questi giorni è in terra siciliana a causa di un “conto aperto” con la curatela per la vicenda Catania, ma che starebbe pensando anche all'altra formazione isolana. Chissà come vorrebbe, ma interessa poco…
Di certo vogliose di rilanciarsi e dunque possibili antagoniste primarie del Catania, saranno il Lamezia e l'Acireale, protagoniste di un cammino quasi perfetto, bloccato solo dallo strapotere di Gelbison. Poi Paternò, Città di Sant'Agata, Licata e soprattutto Trapani, con quest'ultima alle prese con la rinascita dopo la fine ingloriosa di due anni fa e i passi falsi, sul campo, della scorsa annata. Insomma il quadro di quello che sarà il possibile palcoscenico del Catania è indecifrabile perchè i problemi e le incognite sono a trecentosessanta gradi sia in positivo che in negativo, ma ciò che è certo è che se sarà Serie D non potrà essere assolutamente sottovalutata.