Top Player: essere Giuseppe De Luca
Dev'essere una sensazione abbastanza strana vestire oggi i panni di Giuseppe De Luca, quel giocatore partito dietro nelle gerarchie di una squadra in grosse difficoltà, rivitalizzato da un allenatore subentrato e MVP degli ultimi due incontri in meno di cinque giorni.
Ieri sera contro la Virtus Francavilla gli sono tra l'altro bastati solo 12 minuti per entrare in campo ed inventarsi un gol quasi dal nulla, su una palla apparentemente innocua messa in mezzo da Bocic. Stop a seguire e tiro ad incrociare, gol. Un paradosso per tutto il Catania, che di palloni in mezzo solo da spingere a rete ne aveva messi di ben più succulenti in precedenza. Per De Luca in circa trenta giri d'orologio un gol e 6 aggressioni dell'area di rigore: l'ultima delle quali, sul colpo di testa di Chiarella, aveva ben aggredito il secondo palo e con una possibile diversa scelta da parte dell'esterno ex Pescara, sarebbe magari stata doppietta.
Ciò che Lucarelli adesso sa bene, è che possiede un attaccante in forma e potenzialmente adattabile a tutti i quattro reparti dell'attacco nel suo 4-2-3-1. Più di 150 minuti giocati e due reti nelle ultime due partite sono numeri da analizzare insieme alla vivacità che il numero 7 mostra in campo e negli allenamenti. Anche nel volersi adattare ancora una volta ad un ruolo che conosce poco, quello di trequartista aggressore che a 32 anni potrebbe imparare per avere una seconda giovinezza. Il tecnico non vede ancora pronta la squadra a reggerlo dietro la punta, perché giustamente serve equilibrio, ma con un Di Carmine nuovamente preso da acciacchi fisici, un Marsura poco incisivo, e un Dubickas ancora troppo leggero lì davanti...