I due volti del Catania dopo 8 giornate: Raffaele cerca l'identità
Lo strano caso del Catania in versione dottor Jekyll e mister Hyde. Una squadra apparsa tanto solida nelle prime quattro uscite stagionali e rivelatasi vulnerabile nelle restanti quattro partite.
Un bilancio, dopo le prime 8 gare di campionato, che racconta un Catania spaccato in due e dai due rendimenti diversi. Contro Paganese, Monopoli, Juve Stabia e Francavilla la squadra di Raffaele ha collezionato 10 punti, 4 gol fatti e uno subito. Contro Ternana, Bari, Palermo e Teramo è arrivato un solo punto in classifica, 9 gol subiti e 3 gol fatti. Un rendimento tanto diverso che ha visto in parallelo un calendario più ostico negli ultimi match, dove i rossazzurri hanno affrontato le prime tre forze del campionato. Discorso a parte quello relativo al derby, gara comunque difficile per quello che rappresenta.
La squadra di Raffaele non è riuscita mai a mettere a segno più di un gol a partita e quando è passata in svantaggio ha recuperato il risultato in una sola circostanza, contro la Paganese, gara terminata sull'1-1, senza però riuscire mai a ribaltare completamente il punteggio. Il bilancio, una volta sotto, è di due pareggi e due sconfitte.
Preoccupa una costante, quella della difficoltà ad andare in gol su azione, un filo rosso che percorre tutta la stagione del Catania sino a questo momento. L'unico acuto su trama di gioco è quello di Pecorino al "Renzo Barbera". L'unica altra rete da parte di un centravanti porta la firma di Sarao ed arriva soltanto su calcio di rigore. Un bottino complessivo di sole due reti in otto partite per gli attaccanti a disposizione di Raffaele. Sono inoltre 6 i marcatori diversi andati in gol, pochi contando la rosa a disposizione del tecnico di Barcellona Pozzo di Gotto. Le reti messe a segno su palla inattiva sono ben 5 contro le sole due arrivate su azione, tra cui un'autorete, quella propiziata dal cross di Calapai nella gara contro il Bari.
Altro dato da non sottovalutare, quello legato all'approccio alla gara. Contro Ternana, Palermo e Teramo la squadra è apparsa in difficoltà nelle battute iniziali, un dato però verificatosi anche nel match contro la Virtus Francavilla, poi vinto per 0-1.
Ulteriore riflessione lasciata in eredità da questo primo scorcio di campionato è quella legata al modulo di gioco. La squadra di Raffaele è alla ricerca dell'assetto giusto. Dal primo minuto Raffaele ha utilizzato 4 volte il 3-5-2, 2 volte il 3-4-3 e 2 volte il 4-3-3. Contro la Ternana si è visto il primo Catania senza difesa a tre e senza Tonucci. Un assetto che ha palesato per la prima volta evidenti difficoltà, pur affrontando il miglior avversario possibile, la Ternana di Lucarelli capace di lasciare terra bruciata attorno contro tutto e tutti. Modulo replicato dall'inizio in occasione della sfida contro il Teramo, scelta arrivata anche per necessità, viste le tante indisponibilità nel pacchetto arretrato.
Quella che balza all'occhio, modulo a parte, è la Tonucci-dipendenza. Senza il roccioso centrale, infatti, gli etnei hanno fatto non poca fatica a tenere gli equilibri difensivi, anche a gara in corso, come ad esempio nel match di Bari, quando è stato Calapai a piazzarsi in difesa, dopo l'uscita di Tonucci, con risultati tutt'altro che positivi. E anche i meccanismi difensivi hanno iniziato a vacillare, con Claiton su tutti apparso in evidente difficoltà nelle ultime uscite.