Editoriale: sbalzi umorali e bisogno di certezze
Il Catania mostra una piccola crisi di identità tra campo e asta
Ci sono momenti in cui la propria identità viene messa in dubbio e i motivi sono molteplici, a partire dai primi fermenti adolescenziali, passando per i cambiamenti lavorativi o per un evento negativo che la tua mente non riesce a gestire. Oggi il Catania probabilmente vive una piccola crisi interiore, frutto del calciomercato, del fallimento societario e della difficile gestione emotiva di tante, troppe situazioni nuove per molti giocatori. Come un ragazzo in preda agli sbalzi umorali, il Catania è in grado di giocare alla grande un derby e poi di non vincere nessuna delle successive 5 partite, portando a casa appena 3 punti e registrando una media da playout.
Un momento negativo coerente con una stagione piena di toppe e adattamenti, in cui la stessa squadra si adatta ad un mancato mercato e agli esperimenti (ad Andria non del tutto necessari) del suo tecnico. Del resto le difficoltà nel maturare risultati positivi sono palesi ormai da 10 giornate, visto che gli etnei hanno racimolato appena 9 punti, attestandosi al 15° posto della graduatoria. Un rendimento zoppicante che non trova più completo appoggio su Moro, autore di due gol nelle ultime 5 giornate, entrambi dagli undici metri. Per carità, un minimo calo di Moro è assolutamente fisiologico e prevedibile, ma sono il suo appannamento abbinato a quello di Russini e alle costanti follie difensive a far inciampare il Catania.
Ad Andria il primo tempo è stato totalmente sbagliato, così come l'approccio al match, senza quella concentrazione che era stata chiesta a gran voce da Baldini e che è rimasta probabilmente nello spogliatoio. Per fortuna Greco è uno dei pochi che non perde mai la strada maestra, e a seguirlo ad Andria c'era Andrea Russotto che finalmente, nervosamente, si è sbloccato. Adesso è il momento del sangue freddo, utile per rimettere la barca in salvo e soprattutto per attendere in modo corretto il fatidico 11 febbraio. In tanti chiedete notizie e indiscrezioni, ma trapela poco e quel poco non deve portare a conclusioni affrettate (nè in positivo, nè in negativo). Non è facile in campo, non è facile fuori dal campo; ma insieme sarà meno traumatico affrontare le prossime sfide e i prossimi verdetti.