Raffaele Vs Braglia: il coraggio di cambiare... per primo
Sulla strada del Catania, dopo l'ostica Turris si presenta un'altra delle 'grandi' di questo campionato: l'Avellino di mister Braglia, alle prese con un avvio di stagione positivo ma frenato dall'emergenza Covid. La formazione campana, infatti, è la squadra che è stata più condizionata in questo inizio di campionato visto che ha disputato meno gare di tutte le altre, appena 8, conquistando ben 15 punti, ma rendendo così difficile il processo di creazione di un'identità forte e cristallizzata. Braglia, come Raffaele, fino ad oggi si è affidato maggiormente alla difesa a tre, con il 3-5-2 di base, variato in due circostanze nel 3-4-3 ed una sola volta abdicato in favore della difesa a quattro.
Molto probabilmente domenica andrà in scena una gara a specchio, giocata sui duelli e che potrebbe essere decisa da chi avrà il coraggio di cambiare per primo. Purtroppo però è difficile, ad oggi, ipotizzare il tipo di partita a cui assisteremo perchè se è vero che l'Avellino potrebbe passare dal 3-5-2 al 3-4-3 sfruttando l'ampiezza col tridente allargando Bernardotto e posizionando Fella sull'out opposto, ma anche sfruttare la zona centrale con i due attaccanti sulla trequarti alle spalle dell'unica punta anche per ingabbiare Maldonado, è altrettanto vero che il Covid ha falcidiato la rosa irpina e per adesso sono 10 i possibili assenti, con alcuni recuperi che potrebbero arrivare solamente dopo il tampone di oggi.
Resta invariato, comunque, il principio secondo il quale il primo dei due tecnici che vorrà sparigliare le carte potrà avere la meglio. Il Catania non deve commettere lo stesso errore evidenziato contro la Turris, cioè di andare a sbattere costantemente per vie centrali contro il muro eretto dall'avversario, anche se l'Avellino proverà a giocare maggiormente rispetto alla squadra di Fabiano e difficilmente sacrificherà totalmente un uomo in marcatura su Maldonado. Molto importante sarà dunque sia la propulsione sugli esterni che la lettura a gara in corso, con il consueto mantra che riguarda l'attacco alla difesa a tre secondo il quale è sempre indispensabile aprire le maglie, ma è altrettanto necessario che le mezzali si inseriscano con coraggio e giusto tempismo. Proprio da quel punto di vista il Catania potrebbe sorridere per il recupero di Rosaia, mentre si attende per capire se D'angelo e Aloi saranno del match, due elementi di fondamentale importanza in entrambe le fasi dei campani. Un preparita strano, dunque, e che rende difficile la preparazione di un match che il Catania non può permettersi di sbagliare.