Scopriamo chi è Luca Tabbiani: identità e prestazione prima di tutto
Luca Tabbiani è ufficialmente il nuovo allenatore del Catania, una notizia su cui la città ha ricamato in lungo e in largo tra curiosi, speranzosi e anche scettici, ma certamente la prima e l'ultima parola spetterà al campo che come sempre sancirà nel tempo la bontà o meno della scelta della dirigenza etnea. Ciò che si può fare oggi è cercare di capire qual è stato il percorso del tecnico che negli ultimi quattro anni ha conquistato Fiorenzuola regalandole una promozione in C e due salvezze consecutive tra gli applausi di tifosi ed avversari. In precedenza le avventure con il Vado e la Lavagnese che hanno sancito i primi passi dell'ex giocatore del Bari in quarta serie.
Offensivo e verticale, Tabbiani è stato paragonato spesso a Zeman, ma forse il suo è un possesso palla più alla “Luis Enrique”, molto rapido e orientato alla profondità, senza però trascurare la fase difensiva. Il 4-3-3 di base è stato impreziosito dalla tecnica degli interpreti scelti, sfruttando per esempio il play maker da centrale di difesa per garantirsi maggiore qualità in uscita. Un tecnico molto propositivo, dunque, che sfrutta le corsie e ovviamente gli esterni di attacco, vero fiore all'occhiello della fase offensiva. Attenzione poi anche ad una variante: il 4-2-3-1, utilizzata raramente ma che potrebbe essere un'alternativa valida con lo sfruttamento pieno della trequarti.
Caratterialmente Tabbiani ci è stato presentato come un allenatore pacato ma al tempo stesso empatico, incline alle spiegazioni tattiche anche in conferenza stampa per motivare aspetti positivi e negative delle prestazioni. Di certo è un allenatore “da progetto”, voglioso di fornire un'identità chiara alla sua squadra che dovrà cercare di dimostrare intensità e idee in casa ma anche in trasferta. L'attesa è grande, così come la voglia di Tabbiani di stupire e regalarsi la prima soddisfazione in una piazza così ambiziosa ed importante come Catania.