Attenzione alla trappola Messina

Messina-Catania è alle porte, e come sempre non può essere una gara come le altre, ancor di più in un contesto problematico come quello vissuto dai peloritani. In realtà la storia, purtroppo, si ripete con i giallorossi che anche lo scorso anno quando affrontarono i rossazzurri erano alle prese con incertezze societarie ed una classifica deficitaria. Ecco il Catania non può e non deve assolutamente farsi trovare impreparato, come avvenne in quella circostanza, dal punto di vista mentale con una sottovalutazione dell'impegno che oggi sarebbe inammissibile. Ai tempi il “problema” era la Coppa Italia con i Quarti di finale contro il Pescara programmati quattro giorni dopo la gara del San Filippo; oggi non c'è nessuna altra distrazione che mentalmente possa allontanare gli etnei dallo scendere in campo con il coltello fra i denti e la voglia di portare a casa tre punti che potrebbero realmente rilanciarli in classifica.
La testa condiziona le gambe (oggi come lo scorso anno limitate), ma anche la tecnica. Ecco un altro aspetto che dovrà essere in controtendenza rispetto all'1-0 firmato da Emmausso sarà la precisione e quella differenza di tasso tecnico fra le due rose che dovrebbe fare la differenza. Ad essa ovviamente, come dicevamo, va aggiunta la cattiveria, soprattutto sottoporta, quella che mancò tra gli altri a Dubickas, e che Montalto e De Paoli dovranno dimostrare di aver ritrovato dopo una lunga latitanza. Insomma domenica il passato dovrà essere il più lontano possibile per cercare quella continuità che in futuro potrebbe ricreare fiducia ed ottimismo