Girone d'andata da 8 in pagella
Prime 17 giornate a primi "voti"
Essere sorpresa e sorpassare le aspettative è difficile, rispettarle al 100% lo è forse ancora di più: per questo e tanti altri motivi bisogna dare al Catania, per certi versi, ancor più merito di essere primissimo in graduatoria al giro di boa.
Un primato, in queste prime 17 giornate fatte di 42 punti, mai messo in discussione dal 8’ di quel Ragusa-Catania che coincise con il primo gol rossazzurro in stagione. Nove vittorie di fila nelle prime nove giornate, quasi mai messe in discussione da avversari spesso incapaci di opporsi ai principi pragmatici di una formazione costruita per vincere senza “se” e senza “ma”. Ferraro dà infatti solidità e sicurezza al reparto difensivo, di cui fanno tra l’altro parte alcuni tra i migliori uomini del girone d’andata: i soli 10 gol subiti, 5 dei quali nelle ultime sei giornate, ovvero quando la squadra aveva forse bisogno di rifiatare un attimo, sono un bigliettino da visita eloquente. Nessuno ha fatto meglio dei rossazzurri, a parte Juventus e Catanzaro, dalla A alla D. Insomma una squadra serena perché capace di subire pochissimo, dando piena libertà d’espressione a chi attacca l’area di rigore avversaria.
E’ forse questo l’aspetto che il Catania potrebbe provare a migliorare in vista del girone di ritorno: il voler mostrare potere con movimenti e cattiveria costante, soprattutto quando l’avversario è solo interessato a difendersi senza mai lasciare un centimetro a chi la partita vuole vincerla; oppure nei casi in cui il match è stato già sbloccato e va soltanto chiuso con cattiveria. Del resto il roster di Ferraro ha una quantità di soluzioni tale da permettere efficienti trasformazioni, anche quando la Sancataldese di turno capisce come bloccare le sortite offensive subite.
Il voto in pagella degli etnei in questo primo trimestre non può che essere un 8 pieno. Come anticipato, fare dal punto di vista numerico, che è sempre l’aspetto più importante, forse ancora più di quanto fosse chiesto ad inizio stagione, non era certo scontato. E’ anzi più complesso rispetto al partire da outsider, ovvero senza una città affamata da portare in trionfo, e senza altre 17 squadre pronte a dare il 200% in due match su 34. Il nostro voto è dunque lo stesso dato da coach Ferraro, pronto ad affrontare con rinnovato vigore una seconda parte di stagione non meno difficile della prima.