Russotto a Catanista: "Rosa di valore quella del Catania. Biagianti forse meritava di più"
Andrea Russotto, in vista della sfida tra Catania-Cavese in programma domenica 6 dicembre, è intervenuto ai microfoni di Catanista.
"Non ho mai nascosto il sentimento per Catania e gli anni vissuti a Catania per me sono stati importanti. Sarà una partita particolare, bella e difficile. E logicamente noi siamo in una situazione di classifica un po' deficitaria e abbiamo bisogno di punti e abbiamo bisogno di una reazione, Incontriamo una squadra in salute e forte, costruita sicuramente con buoni giocatori"
Passato
"Io sono arrivato in un momento un po' delicato per il Catania, il Catania rischiava tanto, però nonostante questo anche ai tempi i direttori riuscirono a salvare il Catania dagli stipendi altissimi e riuscirono a piazzare i giocatori che comunque avevano stipendi molto alti con il Catania, in qualche modo riuscirono già a fare un mezzo miracolo. E poi è continuato con il direttore Lo Monaco, sono riusciti ad abbassare questi debiti che c'erano. Per quanto riguarda quest'anno, io penso stiano facendo grandissime cose, a inizio anno quando leggevo, sentivo un po' gli umori, la gente era molto spaventata, invece io penso che abbiano fatto una grandissima cosa e stiano facendo una grandissima cosa, sicuramente non era facile affrontare una situazione del genere, credo che chi ci ha messo la faccia abbia fatto sicuramente un ottimo lavoro"
C'era troppa pressione anche da parte della dirigenza, passava un messaggio forte?
"Io sono dell'idea che quando accetti di venire a giocare a Catania si vive con la pressione di dover vincere, soprattutto se in serie C. Andando all'anno di Lucarelli, eravamo sicuramenti tra le più forti del campionato, abbiamo dimostrato anche con i punti di aver fatto un grandissimo campionato, è normale che quando ti rendi conto di avere una squadra forte, quando ti rendi conto che tante cose poi vanno nel modo giusto, perchè le vittorie , l'ambiente, era tutto una situazione molto positiva, è normale che poi ti ritrovi con la pressione di dover vincere"
Troppa pressione da parte di Lo Monaco in quei frangenti?
"Lo Monaco voleva vincere è normale, non tornerei sul discorso pressione Lo Monaco, io penso che lui si sia reso conto di aver costruito una squadra forte e che poteva far bene e vincere il campionato e quindi è normale che poi volesse vincerlo il campionato, il direttore è sempre stato una persona molto combattiva, un vincente e tutto quanto, normale che per lui, entrare in una società che aveva avuto tutti quei problemi e magari portarla alla vittoria del campionato sarebbe stato l'ennesimo gesto verso la città"
Cercato dal Catania di recente?
"No, recentemente non sono stato vicino al ritorno al Catania, nessun contatto"
Tacopina, cosa pensi
"Tacopina, sicuramente per Catania sarebbe una figura importantissima. Io seguo da fuori o tramite quello che leggo, sembra che ormai si è agli sgoccioli, sarebbe un ingresso importante sotto tanti punti di vista. Io credo che il Catania stia già facendo un buonissimo campionato e che la rosa sia di valore già, chiaro che entrata nuovo proprietario possa portare a investimento economico importante e si possa pensare in grande, ma negli anni abbiamo visto che non per forza chi spende di più vince, ma chiaro che porterebbe grandissimo entusiasmo alla città e alla squadra, quindi sarebbe sicuramente una figura importante"
Rapporto con Lucarelli, Pulvirenti e Lo Monaco?
"Io con Lucarelli ho ancora oggi un grandissimo rapporto. Con Pulvirenti non ho mai avuto questo grandissimo rapporto, nel senso che era il mio presidente, ma non è che abbia mai avuto rapporti, nel senso che lo incontravo al campo e niente di più. Con il direttore Lo monaco non ho nessun tipo di rapporto, solo rapporto lavorativo"
Vicenda Biagianti?
"Io ho mandato un messaggio a Marco e ho scritto un post su Instagram. Per me Marco è una figura importante, un capitano importante è stato nei miei anni passati a Catania. Conoscete voi il Marco ragazzo, poi come calciatore si può dire a me piace il tipo di calcio che fa, diventano poi opinioni proprie, ma nessuno credo possa discutere l'uomo, Marco è sempre stato uomo nei momenti belli, brutti, difficili e mai ha abbandonato la nave, quindi penso che era giusto riconoscere a Marco uomo la riconferma nel Catania, fosse per me da qui all'eternità, poi ognuno fa delle proprie valutazioni, sono sicuro che Marco soffre ancora oggi di questa situazione, e forse meritava qualcosa di più"