Il Potenza, Eziolino Capuano e il ritorno di Giuseppe Raffaele
C'è sempre stato tanto sacrificio dietro alla carriera di Giuseppe Raffaele: motivazioni inossidabili che ben si sposano con la capacità di vedere il calcio differentemente, plasmandolo. Che poi è il presupposto e insieme la base del lavoro di ciascun allenatore.
Ritornando al Viviani, domenica, Raffaele ricorderà senz'altro le emozioni vissute negli ultimi due anni, e con queste il motivo ricorrente della sua recente storia calcistica: a Potenza ha fatto bene, e non ci sarebbe neanche bisogno di puntualizzarlo (né di citare le 37 vittorie in 77 gare totali). La nomina a "miglior allenatore del Girone C" guadagnata praticamente un anno fa sulla panchina rossoblù parla da sola. Il resto è costante voglia di migliorarsi: tornando a domenica, sì, non sarà una giornata come le altre, ma anche per lo stesso Potenza. Specialmente adesso, in una situazione non proprio felicissima: e lì bisognerà stare attenti. Mai fidarsi di Eziolino Capuano.
I lucani, penultimi, sono reduci da 3 sconfitte consecutive, 6 nelle ultime 7 (con l'unico pari della striscia guadagnato a Bisceglie lo scorso 29 novembre) e l'ultima vittoria datata 8 novembre, in trasferta contro la Turris, all'esordio di Capuano sulla panchina rossoblù. Al Viviani l'allenatore campano dovrà sostanzialmente inventarsi l'attacco: mancherà quasi certamente Cianci, capocannoniere del Girone C con 10 reti, tant'è che in avanti potrebbero andare Compagnon e Volpe, rispettivamente classe 2001 e 2002. Dietro i problemi sono evidenti: con 28 gol subite il Potenza è la peggior difesa del campionato, con un numero maggiore di reti al passivo casalinghe, 16, rispetto a quelle esterne, 12. Non un bel quadro, insomma: c'è un però, ed è quello discusso prima relativo alle motivazioni. L'esperienza di Capuano non si discute, così come la sua capacità di venir fuori in gare del genere: la voglia del Potenza di far bene di fronte al proprio ex allenatore non sarà indifferente, ma lo stesso vale, a parti invertite, per Giuseppe Raffaele. Magari un po' si emozionerà: poi, però, ritornerà a guidare il suo Catania, in una gara da vivere tra voglia di rivalsa e esame di maturità.