Editoriale: “Nessun dramma, mille rimpianti”
Dopo la gara del ‘Neri' e la sconfitta con il Rimini il Catania è pronto a mettere a segno un altro colpo di mercato ed è pronto ad arrivare Fortunato Palo. Il giocatore che è mancato nella Semifinale di andata è un longilineo attaccante, duro come il ferro, capace di trasformare in rete traiettorie che ballano sulla linea, un giocatore che cambia spesso casacca e che, stavolta indossava più marcatamente quella del Rimini. Certo ridurre tutta una partita ad episodi sfortunati è sicuramente castrante, soprattutto perchè il Catania giocava praticamente in casa, ed è per questo motivo che i rimpianti sono mille, come i tifosi rossazzurri sugli spalti, e superano di gran lunga i possibili commenti positivi su una prestazione che nel complesso è stata convincente. Però che peccato, anzi c'è un peccato (non mortale perchè c'è il ritorno) che è una costante: non riuscire a mantenere la porta inviolata.
Il Catania poteva probabilmente fare qualcosa di più nel primo tempo, poteva segnare con Costantino, poteva difendere meglio su alcune situazioni pericolose create dai padroni di casa, ma soprattutto nella ripresa doveva capitalizzare al meglio la mole di gioco offensiva prodotta nella ripresa. Purtroppo il copione è sempre lo stesso: passi in svantaggio (13° volta in stagione tra campionato e coppa) e non riesci a rimontare. Basti pensare che il Catania ha solamente pareggiato con Latina e Virtus Francavilla in campionato e ribaltato con il Crotone in Coppa Italia. Poi sempre sconfitte. Un dato troppo negativo che grida vendetta, anche se stavolta la colpa come detto è anche un po' della sorte. C'è però un altro dato emblematico che non può passare inosservato: nelle ultime 14 gare, sempre tra campionato e coppa, il Catania ha pareggiato solo 2 volte. I rossazzurri o vincono o perdono e solo su questo aspetto hanno ereditato l'identità di Tabbiani che ai nostri microfoni aveva detto di non accontentarsi del tanto discusso :"se non puoi vincerla, non devi perderla".
Che è un peccato è stato detto, che il Catania deve essere più determinato sugli episodi davanti e dietro, puro, ciò che ancora non è stato sottolineato è che comunque non è avvenuto nessun dramma. Fortunatamente la qualificazione stavolta si gioca sui 180 minuti ed i rossazzurri stasera sono sembrati in grado di potersela giocare ovviamente al ritorno al Massimino. Certo servirà ancora più concentrazione, servirà molto più cinismo e servirà (ma che lo diciamo a fare) mantenere la porta inviolata. Di sicuro al fianco di Di Carmine e compagni i mille saranno probabilmente decuplicati, probabilmente ci saranno altri volti nuovi provenienti dal mercato, ma l'importante sarà arrivare a quella gara con un processo di crescita costante a partire dal match del prossimo weekend contro il Monopoli . Chi non ci sarà certamente il Signor Mirabella che con l'esagerata espulsione di Zammarini ha rischiato di porre fine, se non abbiamo capito male dalle parole in conferenza stampa, alla carriera di Lucarelli