Top Player: sicurezza e riflessi, Marius Adamonis
Si dice spesso che la miglior difesa sia l'attacco. Frase fatta, e da contestualizzare. Prendiamo il Catania di ieri, che ha visto ancora una volta faticare un po' il reparto avanzato, con l'ennesimo cambio di uomini dal 1': i rossazzurri ribaltano il concetto e dimostrano che il miglior attacco può essere la difesa, anche capitanata da un portiere. Se sono arrivati i 3 punti lo si deve infatti ad una retroguardia capace di mantenere al Massimino ancora inviolata la propria porta, capitanata da un Marius Adamonis in grado di chiudere i 7,32 metri di porta in più occasioni con grande sicurezza.
Contro il Monopoli l'ex Perugia è stato protagonista di due parate decisive e un'uscita di personalità nei minuti finali: prima su Yeboah, la più difficile e bella perché di riflessi, poi su Bruschi. Nella seconda occasione è vero che la respinta è stata centrale, ma va detto che il pallone abbia rimbalzato a terra davanti alle sue manone. Da sottolineare anche l'inoperosità durata 75 minuti: avere prontezza tra i pali dopo ¾ di partita di quasi nulla non è certo facile, ne sa qualcosa tutta l'Italia, che così ci ha perso una qualificazione ai mondiali. E dove non arriva lui, arriva la fortuna, chiamata traversa.
Adamonis alla seconda da titolare tra i suoi tifosi dimostra perché è stato scelto da Faggiano e cosa può dare ora che l'infortunio al polso è alle spalle. Sicurezza ed amministrazione da dietro di una difesa adesso al secondo posto nella graduatoria dell'ermeticità. Un portiere capace di fare la differenza, a fine anno porta tra i 10 e i 15 punti: almeno 2, ieri sera, sono merito suo.