Editoriale: Il mondo al contrario
Il Catania esce indenne da Cerignola grazie agli innesti arrivati dal mercato, capaci di garantire quella freschezza e quella lucidità mancate nelle ultime settimane. Come sarebbe stato bello, e naturale, poter esordire così nell'incipit dedicato ad una partita che invece potrebbe occupare un capitolo de ‘Il mondo al contrario'. Senza scomodare il generale Vannacci e i suoi ideali su cui, in realtà, si potrebbe eccome dibattere, ciò a cui i tifosi rossazzurri stanno dovendo assistere in tutta questa stagione è paradossale e assurdo, con la sfida di Cerignola ed il mercato invernale che ne rappresentano la vetta. Una sconfitta generata da carenze di organico sopperite con i nuovi arrivati che però in 45 minuti si fanno fuori da soli. Davvero una trama di un libro sarebbe stata meno originale.
’Un mondo al contrario’ per rievocare l'attualità, ma ci sarebbe di mezzo anche un libro che davvero tutti avrete consultato almeno una volta: ‘sinonimi e contrari’. Eh sì perchè se da un lato in casa Catania tutto va al contrario rispetto a come dovrebbe (dalle ambizioni di un Presidente che poi si scontrano con il ridimensionamento economico; alle dichiarazioni del tecnico circa un mercato indispensabile per rinforzare la squadra, fatte però il penultimo giorno di trattative); dall'altro lato notiamo le solite, desolanti e devastanti similitudini. I fantomatici errori dei singoli che causano il gol dell'1-0; l'arrivo di un giocatore che si ferma dopo neanche una partita; le assenze di altri; le ricadute di altri ancora; il fomentare speranze e ottimismo dopo una vittoria senza fare i conti con la realtà, il contesto e gli errori di programmazione. Insomma la storia è sempre la stessa, ed è inutile pensare che la sfortuna possa essere la componente principale di questi costanti scivoloni.
Quattro punti nelle ultime cinque partite e nove gol subiti; tre sconfitte dall'inizio del 2025 (dopo Sorrento da casa Catania si parava di aria nuova e spirito nuovo); un solo clean sheet nelle ultime dodici gare e sette sconfitte maturate già ad inizio febbraio. Basterebbero questi numeri per chiudere baracca e burattini, soprattutto se si facesse il paragone tra le ultime due annate del Catania rispetto e quando solamente quattro squadre potevano ambire ai play off, ma lo sport (e la lotteria assurda degli spareggi a 28 squadre) permettono comunque di alimentare una fiammella. Il problema però è che questo fuoco quasi invisibile non può e non deve più essere alimentato da promesse faziose, proclami allettanti, alibi (perchè piano piano si sta paralndo anche di essi) o analisi finalizzate al tornaconto societario. Serve solamente chiarezza, lucidità, onestà intellettuale e umiltà. Questa squadra oggi non può ambire a nulla. Questa squadra non è stata rinforzata a sufficienza sul mercato (sicuramente anche per mancanza di fondi da sfruttare); gli infortuni sono una costante, e basta parlare di base importante su cui costruire. Finchè si vedranno sempre gli stessi copioni la base non sarà mai abbastanza solida, e visto che Toscano ha chiesto apertamente rinforzi in più reparti, se nell'ultimo giorno di mercato non dovessero arrivare, per quanto aziendalista, sarebbe il momento che anche il tecnico prendesse una posizione. Altrimenti verrebbe considerato responsabile al pari di chi ha le colpe maggiori. La situazione è oltremodo negativa perchè questa proprietà ha trattato in maniera pessima: il tempo, l'entusiasmo della piazza, le speranze e la pazienza della società etnea in tutte le sue componenti.