ESULTANDO SOTTO LA PIOGGIA
C'è chi lancia l'ombrello in aria, chi si prende in faccia tutta l'acqua agitando le mani al cielo, c'è anche chi abbraccia il vicino di posto che neanche conosce: ma sa di essere accomunato a lui, magari è il trovarsi lontano dalla propria terra. Sicuramente è il sentimento per il rosso e l'azzurro. Quasi 300 etnei ieri si sono presentati, in uno stadio in miniatura fornito solo di una minuscola tribuna a 30 minuti da Bergamo, potremmo dire a "sorpresa": solo che la festa alla fine gliel'ha regalata il Catania con una prestazione che non fa acqua, ma fuoco.
I 300 stavano nel frattempo uniti, stretti (anche perché il settore ospiti li conteneva appena), sostengono la squadra senza sosta. Aspettavano questa occasione da chissà quanto, ci sarà stato anche chi ha pregato per guidare la mano di Evaquo verso il nord, al sorteggio: hanno tirato un sospiro di sollievo al dietrofront sulla vendita ai non residenti in Sicilia, e allora saluto a Pelligra prima del fischio d'inizio, poi sostegno totale alla squadra.
Bouah, il Catania, hanno fatto danzare il rossazzurro a Caravaggio per la pioggia, che si traduce in gol e felicità. Un assaggio vero, sincero, genuino di quello che succederà sabato sera al ritorno: lì al Massimino, dove si capirà se il bello, la vera pioggia, deve ancora venire.