Tutto in un anno: addio 2020 and happy new year!
2020 quanto sembravi bello e affascinante con la tua ridondanza tonda ed appagante, con la tua concentricità tendente alla speranza, ma infine solamente illusoria e devastante. Finalmente volge al termine l'annus horribilis per eccellenza in cui tutto ciò che ha riguardato il Catania è stato adombrato da una coltre di negatività, ogni parola è stata controversa, incerta, paurosa e minacciosa; ogni strada è apparsa inutile e dissestata, con il baratro della morte che ha caratterizzato ben oltre la metà di questa stagione. Già il preludio dell'anno che stava per arrivare era stato significativo, con la lettera dell'allora dirigenza che invitava i giocatori a dimezzarsi lo stipendio o cercare un'altra destinazione. L'ennesima, pubblica umiliazione per una piazza arrivata allo strenuo delle forze. Poi il mercato al ribasso e la serie di risultati stentati con la depressione sempre più asfissiante.
Buio e paura, con Lo Monaco dimissionario e la proprietà Pulvirenti che ripeteva a parole di voler vendere, dopo aver rassicurato tutti incredibilmente sui conti appena pochi mesi prima. Uno spettro, quello del fallimento, che ha preso piede in maniera sempre più concreta, smascherando le bugie e dando vita alla verità che nessun tifoso rossazzurro avrebbe mai voluto dover sentire. 50 milioni di debiti, creditori sempre più pressanti ed il Covid che paradossalmente aveva permesso una sopravvivenza temporanea. Nessun appiglio, tranne uno: il Comitato per la Cordata. Un'idea folle, nata dalla mente di chi aveva a cuore la salvezza della matricola: Pellegrino, Pagliara, Di Fazio, ed altri soggetti poi persi per strada, un'idea vissuta dai più con scetticismo, a tratti derisa da chi incautamente vedeva all'orizzonte altre opzioni di sopravvivenza; una speranza che si è scontrata però con la resistenza dell'Ancien Regime.
Oggi, e sempre, bisognerà ricordarlo: è grazie al Comitato, poi trasformatosi in Sigi con altri valorosi investitori e professionisti, se possiamo scrivere e parlare DEL Catania. Non di un Catania, ma DEL Catania, quello con la matricola 11700, quello che doveva essere acquistato da fantomatici Mister X, quello che rischiava di non disputare i play off (nonostante la grande cavalcata di Lucarelli); quello messo in mora dai giocatori; quello oggetto di istanza di fallimento; quello umiliato e screditato; quello che sul letto di morte è stato salvato dal Tribunale tramite un bando. Quel Catania è rinato dalle ceneri. La Sigi, nonostante qualche incongruenza, probabilmente fisiologica, ha fatto la cosa più importante: ha mantenuto la parola, ha iscritto la squadra, allestito una buona rosa, puntato su un allenatore di categoria e onorato gli impegni economici. Insomma ha fatto parlare i fatti.
Adesso, non proprio caro 2020, è il momento di salutarti. Impossibile relegarti nel dimenticatoio, perchè nel bene e nel male hai scritto una pagina troppo importante della vita del Catania, sei stato lo spartiacque tra l'inferno ed il possibile Paradiso. All'orizzonte c'è Tacopina con i suoi milioni a stelle e strisce. Probabilmente sarà l'inizio di una nuova era con tante pagine da scrivere ed un sapore di imprevedibilità che lascia ben sperare, visto il gruppo coeso che ha caratterizzato le ultime settimane di gioco, e la possibilità di programmare un futuro importante nel medio-lungo periodo. Amaro e dolce alla fine si mescolano, con la consapevolezza che tutti dobbiamo imparare dagli errori del recente passato, perchè chiudere gli occhi di fronte alle brutte notizie non vuol dire fare il bene di qualcuno, o almeno non sempre; perchè il tutti contro tutti non è utile a nessuno: perchè la gentilezza e la professionalità devono essere le basi per costruire grandi progetti; e perchè infine Catania non deve mai più macchiarsi di umiliazioni e lacrime. Goodbye 2020 and happy new year!