È arrivato il tempo di gioire
L’aria frizzantina che si respira in città non è la Primavera, sappiatelo, ma è l’euforia dirompente che questo Catania sta regalando ad una tifoseria fa troppo tempo frustrata. Qualcuno potrà aver reputato esagerata la gioia scaturita da un gol al novantacinquesimo contro la terzultima della classe e con già 18 punti di vantaggio sulla seconda, e invece no, perché chi lo pensa può avere solamente l’attenuante di non essere stato presente sugli spalti.
L’atmosfera di domenica scorsa , l’adrenalina che si percepisce a Catania sono figlie non tanto, o non solo, del singolo risultato sportivo ma del contesto in cui tutto ciò è avvenuto e sta avvenendo. È vero, vincere con la terzultima con una promozione in tasca non dovrebbe di norma fare impazzire; è vero, per una squadra che ha un blasone importante, che ha vissuto anni importanti in A, vincere un campionato di D non dovrebbe essere nulla di speciale, ma bisogna guardare il contesto. Catania ed il Catania sono reduci da anni disonorevoli, da umiliazioni, da gioie ben più effimere dettate da un’iscrizione al campionato. Catania era nel baratro e quasi dal nulla si è ritrovata con un Presidente facoltoso, deciso ad investire e innamorato della piazza.
Ecco perché è giusto e normale che l’entusiasmo sia alle stelle e che ci sia voglia di festeggiare all’inverosimile. La paura del baratro era molto grande, e quando ti accorgi di poter davvero risorgere e avere un futuro roseo, non puoi che farti sopraffare da un misto fra felicità e serenità. Certo l’anno prossimo e quello dopo ancora saranno altri banchi di prova interessanti, perché il giudizio sulla nuova società potra essere fatto nel medio-lungo periodo, ma per adesso va tutto benissimo. Che la tifoseria si goda il momento; che la dirigenza pensi già al futuro; che la stampa continui a mantenere costante l’attenzione sui passi della società. Il cammino è tracciato e sembra quello giusto.