Catania, giorni decisivi: tra futuro, programmazione e...
Nella giornata di ieri abbiamo posto un quesito: "Cosa c'è che non va?". Abbiamo messo dentro i numeri non solo della stagione appena conclusa, ma anche delle precedenti due. Adesso vi e ci poniamo un'altra domanda: "Cosa farà Finaria?".
Sono passati quattro giorni dall'eliminazione del Catania dai Playoff e, al netto di qualche dichiarazione a caldo rilasciata dal direttore Lo Monaco, viene mantenuto il rigoroso silenzio stampa. Insomma, non è stato ancora possibile ricevere risposte circa l'andamento del campionato e l'esito dei Playoff e neanche sul futuro. Né si conosce l'umore della proprietà, che negli ultimi anni ha finanziato in maniera cospicua i progetti dirigenziali verso una promozione in Serie B a conti fatti non arrivata, nonostante il lavoro volto ad evitare il fallimento portato avanti dalla proprietà con il lavoro dello stesso Lo Monaco. Però dicevamo, ieri abbiamo messo davanti i numeri, che ripetiamo: sei allenatori cambiati in tre stagioni e settantadue giocatori diversi con almeno una presenza in competizione ufficiale. I risultati? Un undicesimo posto (con l'eliminazione al Primo Turno Playoff contro la Juve Stabia), il secondo posto culminato con l'eliminazione ai rigori con il Siena e la stagione appena passata. E per quel riguarda la programmazione, le cose si sono messe in salita, se si fa riferimento ai quatto o cinque anni fissati per il ritorno in Serie A.
Questi sono i fatti e i numeri della gestione targata Lo Monaco, tra il grande lavoro di risanamento portato avanti con la società in un campionato in cui si va a perdere e la gestione sportiva, che ha visto il Catania non riuscire a centrare la promozione in B. L'analisi critica giornalistica di ciò che è stato finisce qui: oltre questa linea sarà Finaria, e nello specifico la parte di essa che si occupa del futuro del Catania, a muoversi e decidere cosa sia meglio per il futuro del club rossazzurro. E qui ritorniamo alla domanda principale: "Cosa farà Finaria?". Arriveranno risposte in qualsiasi senso (se si continua con l'attuale asset dirigenziale o meno) o l'assenza di risposte ad oggi è già una risposta? O Lo Monaco continuerà a svolgere il suo ruolo di amministratore delegato, ma affiancato da direttore sportivo diverso, un soggetto "alla" Laneri (o simili), con compiti più ampi rispetto alle ultime stagioni e quindi legati anche ad una più decisa gestione della squadra (nel mercato e nel quotidiano)?