Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Da San Cataldo a San Cataldo

Russotto

Da San Cataldo a San Cataldo, passando per Cittanova, Locri, Canicattì, Licata, Lamezia ecc… il Catania è pronto a tornare lì dove tutto è iniziato e dove per la prima e unica volta gli etnei erano usciti dal campo pieni di frustrazione. Quella partita di Coppa Italia è stata l'unica nota stonata di questa stagione, ma una stecca in parte prevedibile che ha lasciato uno strascico di determinazione e voglia di imporsi poi ammirate concretamente già a partire da Ragusa.

Oggi è tutta un'altra storia, oggi il Catania ha la consapevolezza di poter gestire i 90 minuti a suo piacimento; ha 13 punti di vantaggio sulla seconda; ha dei singoli in forma che possono fare la differenza e ha un'identità incentrata sulla solidità. Con questo non vuol dire che la gara di domenica prossima sarà vinta in partenza, anzi, proprio ciò che è successo in agosto deve fare alzare ulteriormente il livello di fame e concentrazione, però è naturale che le aspettative siano diverse. 

Probabilmente si vedrà lo stesso assedio della Coppa Italia con una squadra impegnata a difendersi ed una proiettata in avanti, ma servirà un giro palla, e movimenti senza la stessa, più efficaci di allora, e anche però di domenica scorsa. Un Catania diverso ma incredibilmente compatto grazie agli 8 clean sheet e alla miglior difesa si prepara per far dimenticare la sconfitta ai rigori e, chissà, proprio per questo sarà facile trovare le giuste motivazioni, cosa che non è sempre facile dopo 11 vittorie e 2 pareggi.