Top Player: Sarao gol pesanti e imponente sulle palle inattive
Gol pesanti, combattimenti in stile 'lotta greco-romana' e tanta voglia di dare il proprio contributo. Tutto questo è Manuel Sarao, centravanti operaio, umile e determinato che fino a domenica scorsa si è accontentato di ricoprire il ruolo di comprimario visto l'infortunio e la contestuale esplosione di Pecorino, ma che adesso si sta ritagliando uno spazio in prima pagina e meritando gli applausi dei tifosi. A Potenza il nove rossazzurro ha ribaltato una prestazione che fino al gol era stata marchiata da un errore grave a tu per tu col portiere avversario e che invece poi è stata nobilitata da un'incornata devastante. Prime pagine e migliore in campo in coabitazione con Welbeck e con Silvestri (mezzo gol è anche suo), ma soprattutto attaccante coriaceo e utile nel gioco sporco che in Serie C non manca mai.
Poche chiacchiere e numeri importanti per l'ex Reggina che ad oggi ha messo a referto 4 reti in 11 presenze (8 da titolare), ma soprattutto grazie ai suoi gol ha permesso agli etnei di portare a casa ben 9 punti. Francavilla, Bisceglie, Viterbese e Potenza le vittime sacrificali, due reti su rigore e due di testa su calcio piazzato, la specialità della casa che il Catania sta sfruttando davvero nel migliore dei modi. Oltre a tutto ciò, contro il Potenza Sarao si è reso protagonista di un match generoso, fatto di costanti contrasti aerei (alla fine ne avrà vinti 11 su 17), tante palle giocate per permettere l'uscita profonda (ben 25) con appena 7 palle perse, e 10 punizioni conquistate, utili sia per lavorare ai fianchi gli avversari che per poter sfruttare le fantomatiche palle inattive.
Adesso bisognerà capire come mister Raffaele vorrà gestire il proprio centravanti, con Pecorino che scalpita e Reginaldo pronto a tornare a ruggire anche se per il brasiliano, ad oggi, c'è sempre lo zero nella casella delle reti siglate. La nota più positiva, comunque, è che a turno tutti stanno garantendo il loro contributo perchè il Catania non è una squadra in cui il solista fa la differenza ma è un organico fatto da uomini che hanno accettato di sporcarsi le magliette e magari essere comprimari aspettando il proprio momento, salvo poi lasciare spazio ad altri da abbracciare. I gol e gli applausi sono il premio per l'umiltà e la determinazione di un Sarao che probabilmente non arriverà a venti gol in stagione, ma sarà utile e importante per tutto il resto.