Raffaele vs Carrera: mosse e contromosse. Attenzione sulla fascia sinistra
La gara di domenica prossima tra Catania e Bari non è solamente una sfida affascinante in chiave classifica e per gli sviluppi di questa stagione, ma racchiude un sapore dolce frutto di un passato glorioso in attesa di un futuro altrettanto brillante. Discorsi che si intrecciano tra passato, presente e speranze in vista del domani ma che devono tenere conto anche di un confronto molto interessante che andrà in scena tra le due panchine. Quello fra Raffaele e Carrera sarà uno scontro inedito, soprattutto perchè inedito è il percorso di Carrera nella terza serie dopo i trionfi a Torino, sponda bianconera, in Russia con lo Spartak Mosca e l'avventura in Grecia all'Aek Atene. Sarà difficile dunque ipotizzare a che tipo di partita assisteremo, ma ciò che è certa è la mentalità che entrambi i tecnici vorranno vedere sul terreno del Massimino.
Grinta e intensità saranno le parole chiave che in queste ore risuoneranno negli spogliatoi delle due squadre, in una gara che si svilupperà in in mezzo al campo dove Raffaele potrebbe pensare anche di utilizzare una linea a tre per creare maggiore densità, sfruttando Maldonado da vertice basso, mentre Carrera sembra orientato alla conferma del 4-3-3, nonostante in carriera abbia spesso utilizzato anche il 3-5-2 ed il 4-2-3-1. Proprio quest'ultimo schieramento potrebbe essere la mossa a sorpresa, magari in corso d'opera, da parte dei pugliesi, consci delle difficoltà che il Catania ha incontrato ogni volta che ha dovuto fronteggiarlo, e con il fresco il ricordo di ciò che è successo a Terni. Il concetto di intensità va di pari passo con un altro fattore determinante che entrambi i tecnici richiederanno: il ritmo. Ecco perchè probabilmente il Catania cercherà di giocare a un tocco, sfruttando la tecnica di Golfo e l'attacco in verticale di Di Piazza che potrebbe essere preferito dal primo minuto a Sarao.
Attenzione ad un fattore che certamente non passerà inosservato a Carrera. Il Catania sarà orfano di Zanchi e la condizione di Pinto rappresenta un grosso punto interrogativo che potrebbe spingere l'allenatore dei galletti a puntare maggiormente sull'out di destra cercando l'uno contro uno e la ricerca della superiorità numerica. La contromossa di Raffaele potrebbe essere l'utilizzo di Silvestri quarto a sinistra con il 4-4-2 visto a gara in corso a Terni, ma in quel caso sarebbero le corsie a diventare determinanti, con il capitano etneo bloccato e pronto a riposizionarsi a tre, e sull'altra sponda la spinta di Calapai e Manneh o Albertini. Tante idee che passano nella mente delle due panchine che dovranno tener conto anche del minutaggio che può garantire ogni elemento, soprattutto in casa Catania, nel tentativo di capire non solo come fare male ma anche il momento giusto in cui accelerare durante i novanta minuti.