Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

"Stop" Player: cercasi bomber

Scritto da Marco Massimino Cocuzza  | 

In una prestazione di squadra non totalmente da buttare, se ci si ferma un attimo a valutare le prestazioni dei singoli e delle occasioni buttate, è difficile trovare qualcuno da premiare. Ci sarebbe Verna, bravo al di là del gol nel dare respiro alla palla tra i piedi dei rossazzurri, a consegnare più palloni giocati in verticale a testa alta. Ma preferiamo dare peso alla sconfitta, a quanto fosse evitabile.

Se Roberto Inglese fosse riuscito a metterne dentro almeno una, o Stoppa avesse girato a rete l'occasione del primo tempo, la partita sarebbe andata come ci si aspettava alla vigilia o dopo il pareggio illusorio dell'ex Catanzaro. Urge tornare a vedere la porta, servono attaccanti in grado di centrare lo specchio: e il Catania li ha in rosa, ma con una condizione ancora deficitaria. Montalto nel 10 minuti a disposizione ha creato malessere ai difensori avversari, dimostrando avere presenza importante in area, ma difficilmente avrà tanti minuti nelle gambe a breve, stessa cosa D'Andrea. Del resto lo hanno confermato ai nostri microfoni ex giocatori di Toscano: gli attaccanti devono correre tanti chilometri, a patto che mantengano la lucidità per sfruttare le 2-3 occasioni che si presentano ogni partita. Nello specifico, 9 palle gol nitide e non sfruttate contro il Giugliano; 6 i gol segnati in cinque giornate, di cui solo due dalle punte e di cui una su rigore: anche se va ricordato che Montalto e D'Andrea Toscano li ha ritrovati da una settimana, mentre Inglese è solo alla seconda partita da titolare. La mole di gioco produce occasioni, ma serve cinismo e cattiveria.

La verve offensiva è la condizione essenziale anche per la solidità difensiva mostrata fino all'altro ieri. Contro il Cerignola serve la vittoria, certo, ma meglio se trovando lo smalto delle punte. È semplicemente fondamentale.