Schede: Stefano Sturaro per il cambio di passo definitivo a centrocampo
Non si ricorda un clamore neppure lontanamente simile a quella che vive la Catania calcistica in questi giorni. Un'onda di entusiasmo portata dall'arrivo di Stefano Sturaro, da ieri sera ufficialmente rossazzurro nonostante la Serie C. È anagraficamente giovane, 31 anni ancora da compiere, alto 181cm, arriva per dare una mano ad una squadra praticamente rivoluzionata. Lui è un centrocampista non di enorme stazza ma molto fisico e grintoso, dotato di una buona tecnica che in questa categoria dovrebbe permettergli sulla carta di dominare, status fisico permettendo. Arriva dopo una prima parte di stagione in Turchia, dove ha totalizzato 11 presenze e un gol con la maglia del Karagumruk, che lascia perché scottato dai rapporti creatisi.
CURRICULUM - Partiamo da ciò che ha vinto il giocatore, perché al Catania uno con questi trofei non si è mai visto: 4 scudetti di fila, 4 coppe Italia e una Supercoppa italiana, tutto con la Juventus. A Torino anche due finali di Champions conquistate ed un gol al Bayern Monaco ai quarti di finale nel 2016, quando Allegri gli fece giocare la competizione da protagonista. In totale sono 181 presenze tra Serie A e B, 17 nella vecchia Coppa dei campioni; le maglie vestite non sono tantissime, ovvero appunto Juventus, Genoa, Verona, Modena e Karagumruk da cui proviene. Il gol non è tantissimo nelle sue corde, sono 8 finora in carriera. Ah, non dimentichiamoci le 4 presenze in Nazionale, di cui una ai quarti di finale di europeo contro la Germania, quando lui giocò 120 minuti e l'Italia si arrese soltanto ai rigori.
TECNICAMENTE E TATTICAMENTE - Ha giocato praticamente ovunque sul rettangolo verde. È un jolly: ha giocato da centrocampista centrale, mediano davanti alla difesa, esterno alto e anche basso in entrambe le corsie, qualche presenza anche da trequartista. Una manna dal cielo per Lucarelli che vuole sempre la possibilità di cambiare modulo o poter contare su diverse tipologie di giocatori. Sturaro assicura l'intensità, personalità e leadership a centrocampo, cosa che spesso è mancata al Catania quest'anno. Un elemento di mentalità, che può aiutare anche nel creare forma metis già negli allenamenti. Come detto in C anche tecnicamente può fare la differenza e vedendo magari di più la porta, giocando da mezzala di incursione, davanti alla difesa, e perché no da finto trequartista nel 4-2-3-1. Insomma un giocatore che in attesa di capire quando potrà effettivamente rientrare (lui stesso ha parlato di circa 20 giorni), da un lato può essere una svolta in campo, dall'altra l'operazione più importante del nuovo Catania di Pelligra.
Fonte foto: Transfermarkt