L'insostenibile leggerezza dell'essere Emanuele Pecorino
L’insostenibile leggerezza dell’essere risiede nelle piccole cose: Milan Kundera ha provato a comunicarlo in modi diversi, nel suo capolavoro. Il calcio fa, da sempre, il resto: in un mondo sempre più complesso e dalle scottature facili, vittima di un sistema sempre più votato allo sfruttamento del talento “qui e ora” (e subito) e non al progetto, vogliamo essere insostenibilmente leggeri come Emanuele Pecorino.
«La grandezza di un uomo risiede per noi nel fatto che egli porta il suo destino come Atlante portava sulle spalle la volta celeste»: Emanuele sa quanto grande sia la responsabilità di sostenere l’attacco del suo Catania, in un momento storico rivoluzionario. Lui ci scherza anche un po’ su, godendosi il momento: lasciando da parte i mostri sacri, perché questo è prima di ogni altro il messaggio dell’ultima esultanza dopo il gol contro la Cavese, Pecorino può gioire alla propria rete come meglio crede. Persino meditando, come Erling Haaland: perché il calcio dà spazio ai sogni, e perché a 19 anni si ha tutto il diritto di essere leggeri.
Emanuele ha messo a tacere gli scettici, fatto ricredere gli atei: un giovane, prodotto di Torre del Grifo, titolare del Catania non solo è possibile, ma anche fondamentale alla causa. Questa è stata la prima vittoria di Pecorino: la seconda è quella dei numeri. Attualmente in termini realizzativi è il secondo classe 2001 migliore d’Italia, dopo Elia Petrelli della Juventus U23, che ha segnato 5 reti nel Girone A con una media di 1 gol ogni 103’ (con 4 gare da titolare e 515 minuti disputati): subito dopo, Emanuele, con 4 reti e una media di 1 gol ogni 159’ (con 7 gare da titolare e 639 minuti disputati). Il fatto è che entrambi sono anche i primi 2001 a siglare rispettivamente 5 e 4 gol in un singolo campionato professionistico nella storia del calcio italiano. Alla faccia di chi lo voleva terza riserva: alla faccia di chi aveva dichiarato di voler puntare su di lui, prima di cederlo in prestito al Milan. Emanuele è insostenibilmente leggero, perché insostenibilmente leggero è il suo essere per chi ha ancora dei dubbi sul suo conto: Atlante che porta sulle spalle l’attacco del Catania, certezza che recita il verbo del futuro rossazzurro.
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