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Editoriale: la regola del 5

Scritto da Stefano Auteri  | 
Mimmo Toscano

Quinto posto, cinque vittorie consecutive in trasferta, cinque dita da darsi in faccia per capire che il gol di Raimo non è un sogno, e cinque minuti di recupero che hanno dato un altro senso all'ultima giornata di campionato. La regola del cinque fa volare il Catania che conclude il campionato nella maniera più rocambolesca, impronosticabile ed entusiasmante (dal punto di vista dei risultati) possibile, risultando la quinta forza del campionato dopo aver dovuto difendere per diverse giornate addirittura la decima posizione. Il calcio è questo: un universo che tutti pensano di aver già esplorato, e che invece riesce sempre a sorprendere con lati oscuri ed improvvisi bagliori. Il secondo tempo del Catania certamente è stato profondamente oscuro, privo di coraggio ed improntato su una fase difensiva ad oltranza. Poi la luce rappresentata da un giocatore che non c'entra niente con la categoria, e che ha inventato una traiettoria che ha offuscato l'assist splendido di Dalmonte.

L'aspetto forse più importante della vittoria di Potenza non è tanto il poter affrontare il Giugliano piuttosto che la Juventus Next Gen, quanto il fatto che se la gara fosse terminata al settantacinquesimo i segnali in vista dei playoff non sarebbero stati poi così positivi. Dopo il gol di Raimo, il Potenza si era espresso meglio, i rossazzurri erano apparsi imprecisi; mai una ripartenza o un tentativo di palleggio per spezzare i ritmi avversari. Ecco questi aspetti restano, perchè negli spareggi il Catania non potrà permettersi di giocare solo ed esclusivamente per difendere il risultato o la miglior classifica, ma la reazione finale grazie al pressing di Sturaro, alle giocate di Dalmonte e alla rete di Inglese fanno ancora pensare che tutto giri nel verso rossazzurro. Il Catania non è bello, ha limiti e rimane spesso troppo basso. Però vince, e questo a qualunque avversario fa enormemente paura.

Se fossimo a inizio anno, probabilmente, le critiche sul processo migliorativo da ricercare sarebbero più incisive, ma in questa fase della stagione vincere anche in maniera sporca è la cosa più importante. Per mettere a referto cinque vittorie di fila in trasferta, per battere o giocarsela alla pari con le prime della classe, per subire una sola sconfitta nelle ultime 11 gare, comunque qualcosa di buono ci deve sicuramente essere e va ricercato nella reazione degli ultimi dieci minuti di Potenza. La squadra ha carattere ed è tenace. Questi sono gli aspetti positivi, poi è anche discontinua nei novanta minuti, spesso poco coraggiosa, con poco palleggio sia propositivo che per alleggerire la pressione, e con trame offensive che non producono tante occasioni da rete. Queste verità convivono in un campionato che infatti non può assolutamente essere considerato esaltante, ma il cui finale, come dicevamo, permette al Catania di incutere timore. Adesso inizia il bello o comunque la fase più importante di tutto l'anno. L'ironia della sorte vuole che il Giugliano sia l'ultima squadra battuta al Massimino (26 gennaio). Contro i campani, così eventualmente come con le altre squadre da affrontare bisognerà approcciarsi senza troppe aspettative, ma con una fiducia smarrita che adesso, in parte, con una serie di eventi, e venti, favorevoli è stata ritrovata