Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Alvarez: “le mani addosso con Simeone e lo splendido rapporto con Mihajlovic”

Pablo Alvarez

L’ex terzino del Catania, Pablo Alvarez, ha raccontato la sua esperienza in rossazzurro ai microfoni di Gianlucadimarzio.com, raccontando aneddoti interessanti sul rapporto con gli allenatori e non solo.

“Tra i migliori ricordi di quell’esperienza c’è la salvezza con Mihajlovic, un allenatore che rimarrà sempre nel mio cuore e che mi manca. Gli vorrò sempre bene, mi ha lasciato tanto fuori e dentro al campo. Mi sarebbe piaciuto essere allenato da lui per più tempo. Quando andò alla Fiorentina c’era la possibilità che mi portasse con sé, ma poi i club non hanno trovato l’accordo”

“Quando nel 2013 decisi di non rinnovare, il Catania mi mise fuori rosa. Quella fu una delle prime decisioni sbagliate da parte del club, il direttore Cosentino poi è stato arrestato…La storia è a mio favore. Il Catania non merita questa situazione, deve stare in Serie A o al massimo in Serie B, ma per lottare per il primo posto, non dove è ora. Purtroppo sono state fatte cose sbagliate e ora c’è questa realtà. Mi manca tutto: la città, il clima e la gente. Un giorno ci dovrò tornare con la famiglia”

 “Lo Monaco? Quando sono arrivato c’erano solo Izco e Bizzarri, oltre a Martinez e Vargas. Siamo stati i primi della colonia argentina. Con il direttore spesso litigavamo, ma alla fine posso dire che avevamo un bel rapporto. Il Monaco voleva comprarmi, ma quando glielo dissero al ‘Cholo’, lui si oppose perché voleva che restassi e non c’era un sostituto. Io mi arrabbiai, ma con il club eravamo rimasti d’accordo che se fosse arrivata un’offerta nel prossimo mercato l’avrebbero accettata. Arrivò il Catania e Simeone mi disse che per lui sarei dovuto andare in un club più importante. Con lui ho litigato, ci siamo messi le mani addosso, abbiamo discusso, ma è stato il migliore che ho avuto”