Mignemi (Ds Gubbio) a Catanista: "Spero per il Catania in persone nuove e ambiziose. In D con la Sicula..."
Ai microfoni di Catanista è intervenuto il Direttore Sportivo del Gubbio, Davide Mignemi, che da catanese doc ha analizzato il momento vissuto dalla piazza e l'eventuale scenario della Serie B. Ecco le sue considerazioni:
“Purtroppo la fine del Catania era abbastanza ipotizzabile. Si è cercato qualche anno fa di mettere una toppa, ma per fare calcio ci vuole in primis un'imprenditoria forte. Tutti sapevano quali fossero le condizioni delle casse del club e i capitali messi a disposizione dalla Sigi non potevano bastare. Spero in un nuovo inizio con persone nuove, fresche e con la voglia di investire su una piazza che non è seconda a nessuna”
“Serie D? Io l'ho affrontata con la Sicula e abbiamo vinto detenendo il record di vittorie consecutive (17). E' una categoria piena di insidie, con squadre e città che aspetteranno gli etnei come se fosse l'evento nazionale. Servirà per questo una squadra forte e con ambizioni. Il resto lo farà il pubblico di Catania. In Serie D serve una rosa completa visto che si devono fare giocare quattro giovani che devono essere già scafati per affrontare le ambizioni di una città come Catania. Bisognerà sceglierli molto bene, poi serve un mix con gente già abituata a vincere quella categoria. Costi? Possono essere ingenti, ma anche no. Rispetto alla Lega Pro i prezzi si dimezzano, servirà comunque un esborso importante, anche se la piazza sicuramente risponderà presente”
“A Gubbio abbiamo fatto una bella annata. Eravamo partiti con l'obiettivo di una salvezza tranquilla ed invece siamo sempre stati all'interno della griglia play off, lasciandoci alle spalle piazze come Siena, Carrara e Lucca. Siamo soddisfatti e adesso ci prepariamo per gli spareggi. Arena? E' davvero un bel prospetto. Non mi permetto di giudicare il suo percorso a Catania, noi abbiamo deciso di puntare su di lui, forse anche per la mia giovane età sono spesso propenso a puntare sulla linea verde. In queste categorie serve fame e voglia, non tanto i nomi. Il Gubbio è strutturata come una società che deve puntare sui giovani e i risultati sono stati buoni. Bisogna credere sui giovani e avere quell'incoscienza per puntare sulle potenzialità”