Editoriale: “Derbaccio”
Catania inguardabile a Messina e autore di un enorme passo indietro
Quindi a che ora si giocherà Messina-Catania? No, non diteci che quella di ieri sera è stata la partita dei rossazzurri perchè non si può credere; non diteci che il Catania ha giocato in quel modo un sfida che non sarà proprio esattamente un derby, ma è una gara da onorare con il massimo impegno e determinazione. Queste ultime due qualità non si sono viste, anzi non si è visto proprio il Catania che è sceso in campo con il dieci per cento della lucidità, effervescenza e voglia di offendere delle ultime uscite. L'unico motivo per cui quei giocatori con la casacca bianca erano riconducibili agli etnei è stato il nono caso di svantaggio e l'ennesimo inguardabile, incommentabile ed inaspettato clamoroso errore difensivo.
Come ci si può spiegare un tale passaggio a vuoto, soprattutto in una gara che si prepara da sola? Certamente Lucarelli stavolta ha le sue responsabilità avendo impostato teoricamente una squadra tecnica con Zanellato e Deli, ma affidandosi poi costantemente ai lanci lunghi e alle seconde palle. La formazione titolare avrebbe fatto pensare ad un undici deciso a mantenere il pallino e agire sulla trequarti grazie agli appoggi e inserimenti garantiti da Deli, ma così non è stato, e si sono viste solo verticalizzazioni sulla prima punta fini a se stesse. Ipotizziamo un'incoerenza fra interpreti e piano gara, se così non fosse tutte le responsabilità sarebbero unicamente dei giocatori che non sono riusciti a mettere in pratica i dettami per mancanza di personalità e lucidità.
La sconfitta contro il Messina rappresenta un peccato primordiale perchè il Catania avrebbe potuto davvero recuperare punti su tutte le squadre davanti a sé, ed invece torna a casa con ferite enormi che difficilmente si rimargineranno in poco tempo. Lucarelli fino ad oggi ha usato più carota che bastone, cercando di alleggerire il peso del famoso zainetto, però è giusto studiare ed applicarsi molto di più perchè un "derbaccio" così brutto non lo si poteva immaginare. Questo passo indietro è un punto interrogativo enorme, che riapre riflessioni in ottica mercato, visto che alcuni giocatori nelle settimane scorse apparsi recuperabili, ieri sembravano nuovamente in balia di se stessi. Marsura sembra avere bisogno di aria fresca per ritrovare lucidità e serenità, Zanellato e Deli devono cambiare rotta e garantire continuità e risposte sulla base del nome importante che portano, Mazzotta deve decidere se essere quello visto contro il Crotone o quello di quasi tutte le altre uscite, i centrali di difesa devono dimostrare davvero di essere di altra categoria. E poi c’è Chiricó che con la Turris è sembrato divino ma successivamente un comune peccatore. Ovviamente qualcuno potrà dire: “ma è bastata una sconfitta per rovinare tutto il lavoro di Lucarelli?” Sicuramente no, ma basta una sconfitta (e questa è stata molto grave) per ricordare che la squadra è ancora molto malata. Chi non ne farà più parte è Manuel Sarao, ma in questo caso c'è la sensazione che la sua partenza non sia stata gestita mediaticamente e non solo nel migliore dei modi.
Per fortuna dei rossazzurri mercoledì ci sarà subito un'altra partita che però rappresenta una sfida da dentro o fuori, ma non tanto per la Coppa Italia quanto per il proseguo in rossazzurro. Dopo il Pescara mancheranno infatti solo due gare al Natale e non ci sarà più molto tempo per far ricredere mister e dirigenza. La sensazione comunque è che alcune scelte siano state già prese (in stile Sarao ma con partenze non verso la D), ma indipendentemente da ciò con 7 sconfitte già all'attivo il Catania non può permettersi nessun altro passo falso. E soprattutto con prestazioni così anonime e scialbe come quella di Messina.