Mercato: piano A e piano B
Come ogni stratega che si rispetti, Grella insieme a tutta la dirigenza etnea, ed a poco più di un mese dall'ufficiale apertura della finestra trasferimenti estiva, ha già in mente un piano A ed un piano B per la costruzione del Catania formato Serie C.
Il piano A prevederebbe delle linee guida ben precise, definite, lungo un percorso verde che fa riferimento ai giovani: si badi, non tanto a baldi giocatori di belle speranze, ma ad elementi di più o meno sicura prospettiva che possono già dare tanto. Per intenderci, profili sulla lunghezza d'onda di Castellini e Chiarella, ma congrui alla disputa di una C di ottimo livello. Operazioni da svolgere dunque con la coda dell'occhio rivolta al budget e senza spese pazze, immaginando un 11 titolare composto magari da otto under 25 e tre over fatti e compiuti, davanti ad una panchina più esperta. Gioventù e qualità, le due parole chiave.
Oppure si può semplicemente seguire il piano B, un percorso emulativo di tante squadre del recente passato, protagoniste di mercati svolti senza lasciare qualcosa di intentato e soprattutto a rubinetti aperti. Costruire quindi una squadra sulla carta schiacciasassi e portatrice di un messaggio, o meglio etichetta, di favorita a disputare un campionato di vertice, per non dire da promozione.
Due strade, entrambe percorribili ma non necessariamente contrapposte o perpendicolari, potenzialmente valide e certamente non vincenti o perdenti a prescindere: in questo senso anche la scelta dell'allenatore potrebbe determinare quale sarà quella “maestra”. Saranno comunque scelte da analizzare con la consapevolezza della volontà da parte di Pelligra di disputare un campionato comunque importante, il primo tra i professionisti.