Sarebbe stato derby, chissà cosa sarà...
Apri gli occhi e pensi “ah oggi è sabato di Pasqua, domani è festa e per lunedì sarà meglio ordinare tre puntine in più”; poi passa qualche minuto, il tempo di capire davvero chi sei e perchè non hai dormito altre due ore, e un altro terribile pensiero ti assale: “oggi sarebbe stata la giornata del derby…”. Tutti, ma davvero tutti, a Catania e Palermo avevano cerchiato sul calendario due date: il 12 dicembre e il 16 aprile, due occasioni per orgoglio, sfottò, e storia, ma alla fine niente, o quasi, è andato come doveva.
Sarebbe stata la giornata del risveglio, proprio nel derby, di Moro? Come avrebbe dovuto il Catania contrastare un Palermo voglioso di rivalsa dopo l'andata? Quanta retorica sarebbe andata a nozze sul duello “Baldini al quadrato”. Silvio contro Francesco, un vecchio protagonista del Catania contro il protagonista ultimo del Catania, chi è rimasto indelebile per un calcio, e chi un calcio, idealmente simile avrebbe, voluto darlo alle umiliazioni, alle bugie e alla tragedia sportiva che ha colpito i suoi ragazzi e la città.
Chissà come sarebbe stato, ma oggi non è, perchè il Catania non esiste. E' incredibile doverlo scrivere, ma la realtà è questa, proiettata però verso ciò che potrebbe succedere tra qualche mese, tra speranze di un nuovo corso, nuovi progetti e soldi, tanti soldi. Proprio in queste ore per i rosanero si parla di un interessamento della proprietà del Manchester City, un'indiscrezione che genera entusiasmo per chi, solo qualche anno fa, viveva l'inesistenza che oggi affligge il Liotru, e allora viene da chiedersi: succederà anche ai rossazzurri? Non si possono avere risposte certe, e Palermo insegna che la rinascita comunque potrebbe essere in divenire; l'importante, però, è che la Sicilia intera ritrovi quello splendore e quella rispettabilità sportiva che nel lontano 2006 poneva Catania, Palermo e Messina nei piani alti del calcio italiano. Serve un rilancio, serve una rinascita, e non più false promesse e progetti annuali.