Forza Sinisa, "partita finisce quando arbitro fischia"
Pioveva da una settimana, a Catania: marzo si era aperto così, e non c'era modo di farlo smettere. Era una settimana importante, d'altra parte: si giocava di venerdì per gli impegni Champions degli ospiti che, poi, quella Coppa l'avrebbero alzata davvero. A Catania, però, un generale serbo dava motivi di vedere il sole anche dove c'erano solo nuvole, in cielo o meno.
Venerdì sera arriva presto, ma continua a piovere. Di biglietti in giro a poche ore dalla partita neanche l'ombra: dall'arrivo del generale serbo, Catania e il Catania avevano ritrovato il sorriso, vero, ma il calcio è un filo sottile. E lui, Sinisa Mihajlovic, su questo filo non ci ha camminato facendo attenzione ai pesi: ci ha corso, trascinando una squadra che al suo arrivo, appena dodici gare prima di quella sera, sembrava spacciata. Forte di quanto accaduto a poche ore dal Natale del 2009, in un Olimpico di Torino "congelato" dal contropiede firmato Plasmati-Izco. Ecco come inizia un miracolo: da volontà e da uomini forti.
A Catania Sinisa ha portato anche il suo carattere da "possiamo vincere contro tutti", senza paura: d'altra parte, da uno che ha vissuto gli anni difficili della Jugoslavia, cosa aspettarsi? Ha dato concretezza ai sogni e alle intenzioni di una piazza intera: linfa fondamentale per i successi delle stagioni successive, in Serie A, anche senza di lui. Il giorno della partita pioveva a dirotto, si diceva: ma dal fischio d'inizio il tempio iniziò a pregare, spaventando i futuri campioni di tutto e il suo allenatore, Josè, squalificato e chiuso in uno dei box a guardare immobile uno stadio che non contava un solo seggiolino libero. Sinisa, invece, dalla panchina esulterà tre volte: a ritmi alti per la folta chioma di Maxi Lopez, col cuore in gola per il cucchiaio di Mascara. Incredulo, forse, per la danza del Malaka. Oggi quel generale serbo deve fermarsi. Dovrà affrontare un'altra partita: una delle più difficili. E se a distanza di quasi dieci anni da quella stagione non si riesce, a Catania, a non pensare a notti come quella del successo contro l'Inter, vuol dire che in campo non sarà solo. Forza, Sinisa.