Editoriale: The show must go on
Il Catania, in campo, è più forte di tutto e tutti
Più forti degli stipendi, più forti della sfortuna, più forti della terza in classifica, più forti delle parole, delle note e delle foto in tribuna. Il Catania, quello che scende in campo, è più forte di tutto e tutti ed è impossibile non esaltarsi con questi ragazzi che stanno dando l'anima per una maglia più che per un progetto. Lo show, sempre quello in campo, deve assolutamente andare avanti perchè Moro e compagni lo meritano, perchè il pubblico lo merita, perchè la Serie C (e non solo) ne beneficia. Lo show, quello dell'extracampo e delle dichiarazioni, no; quello deve finire immediatamente, perchè l'asta non deve essere un fine ma il traguardo per poi iniziare un'altra gara.
Potremmo spendere ampie considerazioni sulle incoerenze e sulla unicità di quello che è avvenuto ieri in ottica 4 marzo (e lo faremo), ma non è giusto rubare spazio a chi lo merita veramente: i giocatori. La gara con la Virtus Francavilla è stata il classico esame di maturità per una squadra che ha saputo riconfigurarsi dopo i primi trenta minuti in cui i ventidue si annullavano, con Baldini lesto a capire che l'uomo fra le linee avrebbe fatto la differenza. E l'ha fatta. L'inizio della ripresa, poi, ha riportato la mente a quel Catania della massima serie che in casa, per i primi venti minuti, aggrediva e annichiliva gli avversari. A sinistra con Russini e le sovrapposizioni di Greco, a destra con Biondi e un infaticabile Albertini, il Catania ha disorientato la seconda miglior difesa del campionato che si è aperta e impaurita.
Meriti a Baldini, perchè il Catania anche stavolta ha entusiasmato, sposando lo spirito del suo tecnico e le sue richieste della vigilia, ma i meriti vanno anche a Pelelgrino che da direttore ha ascoltato il suo tecnico,, fidandosi in toto e impostando una squadra con i suoi ragazzi di fiducia. Come sempre, poi, c'è un uomo che è più rappresentativo di altri nel film della partita, e stavolta è quel Kevin Biondi che sembra essere tornato indietro di due stagioni. Di nuovo massima determinazione in quel che prova, di nuovo testa alta senza paura, di nuovo gol, di nuovo sorrisi. L'umiltà ha pagato e con perseveranza (e l'importante aiuto del tecnico), il dieci rossazzurro sembra definitivamente aver ritrovato se stesso e la sua strada. Questo è il racconto del film, questo è il racconto di un Catania sorretto da oltre quattro mila tifosi: è mai possibile che nessuno si accorga che ci sono margini enormi per continuare il cammino di crescita esponenziale di questo organico, con questo allenatore, con un pubblico sempre più entusiasta già a partire dalla prossima stagione? Manca solo la giusta proprietà. Avanti!