Top Player: Samuel Di Carmine, l'efficienza di un bomber
Palla lunga e defilata per il suo movimento: stop, protezione e filtrante per l'accorrente ala sulla fascia. Ingresso in area, sfera di ritorno, controllo e tiro. Gol. Vogliamo partire da qui: dalla disarmante efficienza delle cose semplici e concrete che alla fine fanno la differenza, per descrivere la serata di Samuel Di Carmine al Massimino, contro il Picerno. Perché ieri era l'uomo probabilmente più atteso, chiamato a dimostrare non solo di avere ancora vena realizzativa, ma quanto sia integro fisicamente. La risposta sono stati due gol su assist di un Chiricò perfettamente calato nella parte di stella tecnica della squadra, e tanto (ma tanto) lavoro per i compagni, senza disdegnare le botte: 4 falli importanti conquistati, 3 tiri in porta, un cross e due palle perse, a dimostrazione che si può anche fare un lavoro sporco abbinandolo alla cattiveria sotto porta.
Nel mezzo anche una traversa su imbeccata di Marsura, colta con una torsione di testa mica da ridere e che poteva chiudere il match ancor prima. Non può fisiologicamente essere al 100%, e questo fa pensare che le sue prestazioni possano anche amplificarsi ai livelli di quando a Perugia, in B, fece 22 gol; il tutto anche considerando la mole di cross che Chiricò e Marsura potranno servirgli in area di rigore. Il Catania e Tabbiani sembrano aver trovato il loro attaccante, se vogliamo anche presto, maestro del gol e delle cose semplici, che nel calcio sono spesso le più difficili. E Di Carmine dal canto suo può essere soddisfatto di aver cominciato a far vedere l'attaccante che è stato, ma che è ancora oggi, in un campionato già cantastorie di emozioni.