Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Il Catania che vorrà Domenico Toscano: 3-4-1-2 con interpreti rapidi e di intensità

Scritto da Marco Massimino Cocuzza  | 

Ricordate la Reggina che schiantò il campionato di C nel 2020? Ecco, il modello di riferimento che avrà il Catania per quanto riguarda modulo ed identità di squadra, dovrà essere quello. Del resto Domenico Toscano non è che nel corso degli anni siano cambiate tanto le cose che ha chiesto alle squadre allenate, soprattutto a quelle vincenti: si parte dall'idea di 3-5-2 che diventa 3-4-1-2 in fase di possesso. E questa è già una indicazione fondamentale perché spiega il bisogno di un centrocampista capace di fare entrambe le fasi, abbassandosi sulla linea di centrocampo per poi staccarsi e diventare un rifinitore. Un giocatore intelligente ed educato con i piedi, e Diego Peralta, magari non da titolarissimo, potrebbe anche farlo.

Capitolo attacco. Servono due punte rapide, tecniche, e non per forza complementari: per fare un esempio, non necessariamente uno alto e finalizzatore, l'altro più fantasista e libero di girargli attorno. Qui la sensazione è che Faggiano avrà il suo da fare per accontentare il tecnico reggino, il reparto avanzato del Catania ad oggi sembra completamente da rifare. 

A centrocampo? I quinti, cioè gli esterni, devono essere fisici e soprattutto esterni di centrocampo di ruolo, non difensori o attaccanti adattati. Gli interni invece di grande intensità e movimento, meno aggressori offensivi ma più ordinati e interdittori, senza disdegnare la qualità nel passaggio. Il reparto difensivo è abbastanza classico con un centrale marcatore affiancato da due braccetti non bloccati, ma liberi di spingere con le dovute precauzioni.

Queste più o meno le linee guida delle squadre che, almeno storicamente, hanno permesso a Toscano di vincere 5 campionati in Serie C: record assoluto. E' riuscito a trionfare infatti a Cosenza, Terni, Novara, Reggio e Cesena proprio la scorsa stagione con 96 punti; un tecnico vincente, peraltro anche in piazze molto calde e in cui bisogna convivere con la pressione. Adesso la missione Catania, non semplice, ma per questo ancor più stimolante.