Top Player: Sarao e l'imprescindibile voglia di fare
C'era un Di Carmine infortunato da sostituire e un Dubickas che tre giorni prima certo non aveva fatto brillare gli occhi per grinta e forma fisica. A Tabbiani non rimaneva che rilanciare Sarao dal 1', che ha risposto presente, almeno sul piano del tabellino. Il numero 9, bisogna dirlo, non ha offerto una prestazione incredibile dal punto di vista dei palloni giocati o della lotta, spesso tra le sue prerogative più apprezzate: però è stato decisivo in entrambi i gol. Nel primo tempo ha calciato l'unico pallone verso la porta di tutta la squadra, senza inquadrarla. Nella seconda frazione la musica cambia leggermente con il Catania stesso che acquisisce il campo con più convinzione anche se senza incidere tantissimo, fino al 71', quando proprio l'ex Cesena riesce a ben coordinarsi sull'unica giocata sfruttabile di Chiricò, girando di testa ed insaccando la sfera.
A vederlo protagonista è stato anche il secondo gol, con quella pressione sul portiere che ha permesso a Bocic di approfittarne: ecco, forse questa è stato l'atteggiamento che Vincent Grella vuole vedere più spesso, quella voglia di non lasciare nulla di intentato sul campo per far capire come il Catania la voglia di vincere le partite la abbia stampata in faccia. E Sarao potrebbe essere l'emblema di una squadra a cui magari riesce una bassa percentuale di ciò che prova in campo, ma senza arrendersi o impaurirsi di fronte alle avversità. Riparta da questa voglia il Catania, per consegnare alla società le risposte che ancora aspetta, come del resto tutta la città.