Baldini: sfogo comprensibile e paterno. Oggi al timone in attesa di certezze
Il tecnico del Catania oggi torna al lavoro con i suoi in vista della Vibonese
I microfoni davanti ad una sala stampa vuota, l'adrenalina di una vittoria esaltante, la paura per il futuro ed il pensiero ai suoi ragazzi: lo sfogo di Baldini nel post partita di Catania-Monterosi è quello di un papà inerme che vorrebbe difendere i suoi “figli” ma non sa come. “Qualcuno ci spieghi come stanno le cose, abbiamo bisogno che qualcuno ci dica quando prenderemo le mensilità di novembre e dicembre perchè anche i ragazzi hanno delle famiglie. Abbiamo bisogno di capire perchè non abbiamo preso tutto gennaio, chi ci pagherà febbraio, e di avere a disposizione campi per poterci allenare”; parole obiettivamente forti ma che fanno capire quanta frustrazione ci sia nel cuore di un tecnico che vede la sua creatura dare tutto in campo, ma senza avere conferme fuori dal rettangolo di gioco.
Del resto mettetevi nei panni di Baldini che realmente, da papà sportivo, ha fatto venire a Catania Greco e Cataldi, e a gennaio nonostante una situazione estrema ha convinto Lorenzini e Simonetti, magari credendo a determinate rassicurazioni. Quelle stesse rassicurazioni, fatte ai tempi dalla Sigi, che lo avevano convinto in estate a tornare sulla panchina etnea, senza poter forse immaginare totalmente quello che sarebbe successo. Qualcuno pensa che siano state parole fuori luogo, esagerate, ma come si può avere una tale opinione di fronte alle palesi difficoltà e responsabilità morali di un uomo e di una squadra inconsapevoli del loro destino.
Povero Baldini ha perduto la pazienza (semi citazione musicale per i più social), ma a chi non sarebbe potuto succedere? A caldo lo sfogo, oggi la preparazione della sfida con la Vibonese, perchè il legame tra giocatori, allenatore e città è al di sopra di tutto e va oltre una conferenza vissuta con la pancia. Nessuna critica, ma bisogno di risposte, per tutti